Tim Cook ha visitato la Cina per la terza volta nel 2024, per partecipare al China International Supply Chain Expo e a incontri di alto livello con il premier cinese Li Qiang e altri leader aziendali globali.
L’evento precede un summit di cinque giorni focalizzato su commercio e catene di fornitura. Cook si è unito a oltre 20 dirigenti di grandi aziende globali come Rio Tinto, Corning, e Charoen Pokphand Group, insieme a leader cinesi di società come Lenovo Group e ICBC.
Durante l’expo, Cook ha sottolineato l’importanza cruciale dei partner cinesi per le operazioni di Apple: “Li apprezzo enormemente. Non potremmo fare ciò che facciamo senza di loro. Sono fiero che Apple abbia un’esposizione qui insieme ai nostri partner.”
La visita di Cook arriva in un momento critico, poiché le aziende globali si preparano a possibili tensioni commerciali dopo l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti. Trump ha promesso di aumentare i dazi sui beni cinesi, creando potenziali rischi per Apple, che dipende fortemente dalla Cina come mercato chiave e centro di produzione.
Alcuni numeri evidenziano la profondità di questa relazione:
- 200 grandi fornitori collaborano con Apple, oltre l’80% dei quali produce in Cina.
- La maggior parte degli iPhone viene assemblata in Cina tramite Foxconn, partner storico di Apple.
Apple sta cercando di gestire il delicato equilibrio tra il consolidamento dei legami con la Cina e la graduale diversificazione della propria catena produttiva in altri paesi, come Vietnam e Indonesia.
Cook ha ribadito il suo impegno verso la Cina anche durante una visita a Pechino il mese scorso, promettendo investimenti continui. Tuttavia, il colosso di Cupertino sta espandendo le sue operazioni in altri mercati per ridurre la dipendenza da un singolo paese.