Apple paga in tribunale ma ribadisce: Siri rispetta la privacy!

Apple sottolinea il suo impegno per la privacy di Siri dopo aver raggiunto un accordo in una causa legale.

siri

Apple ha riaffermato il suo forte impegno per la privacy di Siri, chiarendo che i dati relativi all’assistente vocale non sono mai stati utilizzati per creare profili legati alle pubblicità, né condivisi con inserzionisti o venduti per altri scopi.

Questa dichiarazione arriva in seguito a un accordo legale da 95 milioni di dollari per chiudere una class action che accusava Apple di aver registrato conversazioni captate accidentalmente da Siri e di aver condiviso queste informazioni con terze parti.

La causa è nata da testimonianze di utenti che affermavano di aver ricevuto pubblicità mirate dopo aver discusso di determinati argomenti nelle vicinanze dei loro dispositivi Apple. Ad esempio, un utente ha segnalato di aver visto annunci per scarpe Air Jordan e ristoranti Olive Garden dopo averne parlato, mentre un altro ha dichiarato di aver ricevuto pubblicità per un trattamento chirurgico dopo una conversazione privata con il suo medico.

Apple ha sempre negato queste accuse, affermando che non ci sono prove del fatto che registrazioni Siri siano state condivise con terze parti. La decisione di risolvere la causa con un accordo è stata presa per evitare ulteriori controversie legali, come confermato da un portavoce dell’azienda.

Apple ha pubblicato un’analisi dettagliata sulle misure di protezione della privacy implementate per Siri, sottolineando che i dati degli utenti sono trattati con estrema cura:

  1. Elaborazione dei dati su dispositivo: Siri utilizza l’elaborazione locale ogni volta che è possibile, riducendo al minimo la quantità di dati che lasciano il dispositivo.
  2. Identificatori casuali: le richieste fatte a Siri non sono associate all’Apple ID dell’utente, ma sono tracciate attraverso un identificatore casuale, rendendo impossibile collegarle a una persona specifica.
  3. Nessuna registrazione audio conservata senza consenso: Apple non memorizza le interazioni vocali con Siri, a meno che l’utente non opti esplicitamente per contribuire al miglioramento del servizio. Anche in questo caso, le registrazioni vengono utilizzate solo a scopo di sviluppo e mai condivise.

Il modello di privacy di Siri differisce notevolmente da quello di altri assistenti vocali, come Amazon Alexa e Google Assistant, che spesso conservano registrazioni vocali per migliorare i loro algoritmi. Apple continua a distinguersi per il suo approccio privacy-first, cercando di proteggere i dati degli utenti in ogni fase.

L’accordo legale da 95 milioni di dollari è sicuramente significativo, ma è altrettanto importante sottolineare che Apple ha deciso di chiudere la questione per evitare ulteriori complicazioni, non per ammettere colpevolezza.

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