Quando gli emulatori diventano illegali? Arriva la risposta dal legale di Nintendo

Un avvocato di Nintendo spiega quando un emulatore diventa illegale, cosa rende queste piattaforme un problema legale e perché l'azienda intensifica i suoi sforzi contro di loro.

Nintendo Switch Online

Il 2024 è stato un anno cruciale per Nintendo nella sua battaglia contro gli emulatori, con piattaforme come Yuzu e Ryujinx finite sotto il mirino legale dell’azienda giapponese.

Ma cosa rende un emulatore illegale? Durante una recente conferenza organizzata dall’Associazione Giapponese per il Copyright del Software, l’avvocato di Nintendo, Koji Nishiura, ha chiarito i punti chiave che determinano quando un emulatore viola la legge.

Cosa rende un emulatore illegale?

Secondo Nishiura, non tutti gli emulatori sono automaticamente considerati illegali. Tuttavia, l’uso che se ne fa e le funzioni che offrono possono portarli a violare la legge.

1. Bypassare i sistemi di sicurezza

Un emulatore diventa illegale se aggira le misure di protezione tecnica di una console, come i sistemi di crittografia. Questo comportamento viola la Legge Giapponese sulla Prevenzione della Concorrenza Sleale, uno strumento giuridico che Nintendo utilizza spesso per avviare procedimenti contro tali pratiche.

2. Copiare i programmi della console

Un altro problema emerge quando un emulatore imita fedelmente i programmi interni di una console. Questa pratica costituisce una chiara violazione del copyright, in quanto riproduce codice proprietario senza autorizzazione.

3. Link a contenuti piratati

Gli emulatori che facilitano il download di giochi piratati sono particolarmente problematici. Se offrono link diretti a ROM illegali, vengono classificati come “reach app”, violando ulteriormente le normative sul copyright.

Un problema globale: non solo Nintendo

Nishiura ha sottolineato che la questione della pirateria attraverso emulatori non riguarda solo Nintendo, ma l’intera industria dei videogiochi. Ha citato il caso del Game Backup Device del 2009, un dispositivo che consentiva di scaricare giochi piratati per il Nintendo DS. Questo ha portato a una coalizione tra Nintendo e oltre 50 altre aziende per ottenere la rimozione del dispositivo dal mercato.

Nintendo non si limita a proteggere i propri giochi, ma cerca anche di garantire che i partner sviluppatori non subiscano perdite a causa dell’utilizzo illegale del loro lavoro.

Gli ultimi anni hanno visto Nintendo agire con decisione contro emulatori di alto profilo. Tra i casi più noti abbiamo quello di Yuzu e Citra dove gli sviluppatori di questi emulatori sono stati condannati a pagare 2,4 milioni di dollari di danni e a chiudere le piattaforme nel marzo 2024. L’altro caso è Ryujinx: questo emulatore è stato messo offline nell’ottobre 2024, con Nintendo che ha preso il controllo del dominio ufficiale un mese dopo.

Questi casi dimostrano che Nintendo è determinata a combattere la pirateria e a proteggere i suoi diritti di proprietà intellettuale.

Secondo l’avvocato Nishiura, Nintendo considera ogni violazione come un attacco non solo ai propri prodotti, ma all’intero ecosistema dei videogiochi.

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