Apple si trova nuovamente al centro di una controversia legale, questa volta a causa del ritardo delle funzionalità avanzate di Siri con Apple Intelligence, annunciate con grande entusiasmo durante il lancio di iOS 18 e della gamma iPhone 16.
Secondo Axios, un gruppo di consumatori ha intentato una causa contro l’azienda di Cupertino, sostenendo che Apple avrebbe ingannato milioni di utenti attraverso campagne pubblicitarie che mostravano funzionalità AI non ancora disponibili al momento del lancio.
La causa, presentata presso un tribunale di San Jose, in California, accusa Apple di pubblicità ingannevole e concorrenza sleale, con l’obiettivo di ottenere risarcimenti per gli utenti che hanno acquistato dispositivi con l’aspettativa di poter usufruire immediatamente delle novità di Apple Intelligence.
I querelanti sostengono che Apple avrebbe promosso funzionalità inesistenti o estremamente limitate, inducendo i consumatori a credere che il nuovo iPhone 16 fosse un aggiornamento necessario per sfruttare appieno le nuove capacità dell’intelligenza artificiale.
Secondo i legali dei consumatori, la mancata disponibilità di queste funzionalità ha reso ingiustificati molti upgrade. In pratica, chi ha acquistato un iPhone 16 pensando di ottenere un assistente Siri evoluto si è ritrovato con un dispositivo che non offriva nulla di più rispetto ai modelli precedenti.
Di recente, l’azienda ha annunciato ufficialmente il rinvio delle nuove funzionalità di Siri, facendo intendere che l’aggiornamento potrebbe arrivare solo con iOS 19 o addirittura nel 2026.
Tuttavia, secondo l’accusa, Apple sapeva già da tempo che non sarebbe stata in grado di mantenere le promesse fatte durante la presentazione di iOS 18. Questo solleva dubbi sulla strategia di marketing dell’azienda e sulla reale prontezza della sua tecnologia AI.
Se il tribunale accoglierà le richieste dei querelanti, Apple potrebbe essere costretta a risarcire gli utenti che hanno acquistato un iPhone 16 credendo di poter usare Apple Intelligence.
Inoltre, questa causa potrebbe influenzare le future strategie pubblicitarie dell’azienda, obbligandola a essere più trasparente nelle sue campagne di marketing.
Nel frattempo, gli utenti restano in attesa di sapere quando Siri e Apple Intelligence saranno realmente disponibili e se le funzionalità promesse riusciranno a competere con le AI avanzate di OpenAI, Google e altri giganti del settore.
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