A pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi dazi reciproci annunciati dall’amministrazione Trump, gli Apple Store americani stanno vivendo scene da “Black Friday anticipato”. Secondo quanto riportato da Bloomberg, i clienti si stanno riversando nei punti vendita in cerca di iPhone e altri dispositivi, temendo un imminente aumento dei prezzi.
La situazione ha assunto i toni del panico: uno degli addetti Apple intervistati ha dichiarato che “quasi ogni cliente ci chiede se i prezzi aumenteranno nei prossimi giorni”. E il clima di incertezza non ha aiutato, visto che Apple non ha fornito linee guida ufficiali su come rispondere a queste domande.Il traffico negli Apple Store, secondo i dipendenti, è stato paragonabile a quello del periodo natalizio. Nelle giornate del 5 e 6 aprile, le vendite sono state più alte rispetto allo stesso periodo negli anni precedenti, segno evidente che l’effetto “ansia da rincaro” ha colpito nel segno.
Il tutto nasce dai nuovi dazi doganali che entreranno in vigore il 9 aprile 2025, i quali colpiranno in pieno la catena produttiva di Apple, già messa a dura prova da tariffe fino al 54% per le importazioni dalla Cina, e del 26% per quelle dall’India. E proprio l’India è diventata una delle carte strategiche di Apple.
Apple, in piena consapevolezza del rischio commerciale, ha giocato d’anticipo. Secondo The Times of India, l’azienda ha organizzato cinque voli cargo pieni di iPhone e altri dispositivi partiti dall’India verso gli Stati Uniti nella settimana finale di marzo. Anche dalla Cina, in un periodo dell’anno notoriamente lento per l’export tech, Apple ha aumentato le spedizioni.
Lo scopo? Costruire un buffer di scorte tale da poter coprire la domanda per diversi mesi e ritardare l’aumento dei prezzi al dettaglio. Secondo stime interne, Apple potrebbe riuscire a soddisfare fino al 50% della domanda USA con iPhone prodotti in India, sfruttando il fatto che i dazi indiani sono “meno aggressivi” rispetto a quelli cinesi.
Sebbene i prezzi nei negozi Apple siano ancora invariati, è chiaro che si tratta di una tregua temporanea. I nuovi iPhone previsti per il secondo semestre dell’anno, come il già discusso iPhone 17 Pro, potrebbero vedere prezzi significativamente più alti, anche sopra i 2.000 dollari se la pressione tariffaria non si allenta.
Nel frattempo, il titolo Apple continua a subire gli effetti della crisi: AAPL ha perso quasi il 20% dal mercoledì precedente, registrando uno dei cali più forti dell’ultimo anno. La prossima call finanziaria di Apple è prevista per il 1° maggio, e sarà probabilmente l’occasione in cui l’azienda esporrà pubblicamente il suo piano di mitigazione.
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