In questo articolo abbiamo parlato delle tariffe scelte da Apple per il sistma di pubblicità iAd. Come sempre in questi casi le prime critiche non hanno tardato ad arrivare.
Il criterio di attribuzione dei vari costi da sostenere sembra infatti non andare molto a genio alle maggiori agenzie di marketing. AdAge ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Apple vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Cupertino sta reinventando il sistema di prezzi della pubblicità mobile, ma nel modo sbagliato.
Come già detto, iAd non è di certo alla portata di tutti, considerando gli importi da versare ad Apple per divenire inserzionista. Quasi tutte le agenzie di advertising effettua i pagamenti per migliaia di impressioni (i cosidetti CPM) o per singole impressioni (CPC). Cupertino richiede sia l’abbonamento che il costo per click.
Parliamo allora dei contratti di iAd: gli inserzionisti devono versare 10 dollari per il pacchetto da 1000 impressioni, 1 centesimo per ogni impressione e 2 dollari per ogni clic. Facciamo un paragone con AdMob. Quest’ultimo richiede in media dai 10 ai 15 dollari, mentre si riserva di addebitare dai 15 ai 30 centesimi per ogni singolo clic. E’ quindi assodato che Apple chiede un conto raddoppiato rispetto al mercato.
Insomma, iAd ha tutte le carte in regola per diventare un sistema di mobile advertising rivoluzionario ma, considerando questi costi, è probabile che non avrà una grande diffusione. Staremo comunque a vedere, Apple a sorprendere è maestra.
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