Ormai sono un paio d’anni che prima di andare a letto controlliamo il Top 25 di Appstore, oppure cancelliamo un pò di applicazioni per fare pulizia, e ogni volta che appare quel fastidioso pop up che ci chiede di lasciare il nostro giudizio, tramite le classiche stelline, ci rendiamo conto di una cosa evidente: Apple ci tiene d’occhio!
Personalmente mi da un fastidio non indifferente dover ogni volta valutare le applicazioni che cancello, e a volte mi ritrovo a cliccare su “No Grazie” per affrettare l’operazione. Ma mi rendo conto che Apple, con questo metodo, ha ogni mese, un enorme feedback riguardo i nostri gusti, le nostre abitudini e riguardo ciò che più piace e cosa meno. Questo è molto importante se ci riflettiamo. Con il lancio di iAd infatti, Apple darà ancor più importanza a questo aspetto, per proporci, nel tempo, pubblicità sempre mirate al gusto degli utenti.
Pensateci: se 1 milione di persone scarica un’applicazione dedicata agli orari dei voli, vorrà dire che, di tanto in tanto, ognuna di loro utilizzerà questa applicazione per consultare gli orari di partenza degli aerei per una qualche destinazione. Dunque Apple potrà proporre durante l’utilizzo di quella applicazione, pubblicità mirate, dedicate ai viaggi, ai luoghi d’interesse o ad agenzie del settore. Non dimentichiamo che Apple oltre ad AppStore ha anche milioni di utenti che utilizzano regolarmente iTunes Store per acquistare musica, film, serie tv e molto altro. Dunque, tra AppStore e iTunes Store stiamo parlando di qualcosa come oltre 150 milioni di utenti che fruiranno quotidianamente dei servizi proposti da iAd.
Dunque mai come ora, diventerà per l’azienda di Cupertino, fondamentale studiare le nostre abitudini, i nostri gusti e naturalmente anche ciò che apprezziamo meno. In merito a questo sono chiarissime le parole di un agente del settore iAds di Apple, che fa il punto proprio su questo aspetto: “Apple sa cosa avete scaricato, quanto tempo avete speso interagendo con le applicazioni e sa persino cosa avete prima scaricato e poi non apprezzato e infine cancellato“.
Se da un lato tutto questo può sembrare a una prima analisi, una vera e propria violazione della nostra privacy, c’è anche da dire che questo avviene quotidianamente, in ambito “ricerche di mercato”, sebbene in modo molto più macroscopico. La vendita in larga scala di un prodotto rispetto ad un altro, ad esempio, fornisce alle varie aziende preziose informazioni su dove è diretto il mercato o su dove si dirigerà. Bene, allo stesso modo, Apple, tramite i suoi utenti, cerca di scoprire proprio questo: cosa piace loro? Che tipo di pubblicità è più adatto proporgli? E se questo va a sconfinare leggermente nel nostro “giardino” poco male, secondo Cupertino.
Ultimamente tuttavia, ci sono state non poche rimostranze sul diritto alla privacy degli utenti di iTunes. Apple, in tutta tranquillità ha però stemperato tali dubbi con una veloce dichiarazione di Adam Satariano di Bloomberg:
“Con iOS 4, Apple ha fatto più progressi sulla privacy dell’utente di tutti gli altri competitori alla data di oggi, in particolare per quanto riguarda la posizione geografica.”
Beh sicuramente a seconda da dove la si guarda la questione è molto più ingarbugliata di quanto si pensi. Personalmente penso che sia normale per un’azienda cercare di offrire il meglio, anche in ambiente pubblicitario, ai propri utenti, cercando di ottimizzare tutte quelle informazioni che si ricevono dal proprio sistema di vendite (in questo caso iTunes e AppStore) per trarne spunto e proporre un servizio sempre migliore. Ma fino a che punto è giusto tutto questo? Voi che ne pensate ?