Nel nostro Paese la rete a banda larga fruibile in mobilità ha registrato negli ultimi anni un notevole aumento di connessioni da parte di sempre più popolari terminali come l’iPhone. Corrado Calabrò, presidente di Agcom, ha lanciato l’allarme in occasione della Relazione annuale al Parlamento.
E’ previsto infatti che a breve la velocità della connessione Internet subirà un drastico calo. Già attualmente i vari gestori di telefonia promettono di offire delle connessioni molto veloci (parliamo di 7, 14 o anche 28 Megabit al secondo) quando in realtà, in gran parte dello Stivale italiano, la velocità reale si attesta sugli 1-2 Megabit al secondo.
Inoltre, secondo il Politecnico di Milano, gli utenti che navigano in mobilità erano a quota 10 milioni a fine 2009 e, sempre secondo quanto analizzato, sono diventanti 12 milioni. Probabilmente tutto ciò è dovuto al grande utilizzo di chiavette internet, smartphone come iPhone e anche il boom dell’iPad ha sicuramente fatto la propria parte.
la rete è davvero satura, ed è ora che il problema venga affrontato. Durante il suo intervento Calabrò ha affermato:
L’Autorità sta portando avanti una politica finalizzata alla liberazione in tempi brevi di frequenze radio: contiamo di rendere disponibili, prima del 2015, circa 300 Mhz da mettere all’asta per la banda larga.
Ma perchè? Per dare una risposta a tutto ciò bisogna parlare del nuovo piano nazionale delle frequenze. Il piano consiste nell’assegnare tutte le frequenze che finora sono state utilizzate dalla tv e liberate con il passaggio al digitale terrestre alla banda larga di Internet, in modo tale da poter allargare il “range” di portata della connessione alla Rete in Italia sfruttando delle risorse già pronte e perfettamente funzionanti.
Agcom chiede inoltre al Governo italiano di istituire, entro il 2015, un’asta per rendere disponibili altre nuove frequenze ai vari operatori (ricordiamo che una richiesta di questo genere è già stata formulata della Commissione Europea). Cosa risponde il Governo? Il vice ministro allo Sviluppo Economico, On. Paolo Romani, ha recentemente annunciato l’intenzione di proporre una legge che consente allo Stato di togliere alle emittenti le frequenze che non riescono ad utilizzare.
Infatti, secondo un’inchiesta del Ministero, solo il 54% delle frequenze assegnate alle emittenti televisive nazionali vengono regolarmente usate. Come al solito in Italia si spreca ovunque, anche in questo ambito. Nel frattempo Stati Uniti e Germania hanno già istituito un’asta per assegnare alla banda larga le frequenze liberate con l’avvento del digitale terrestre.
Insomma, qual’è la soluzione per portare un pò di ossigeno alla rete nazionale? Togliere quello che la TV non usa e permettere ai gestori di telefonia fissa e mobile di usufrire al meglio di queste risorse di cui fortunatamente disponiamo, prima che sia troppo tardi e l’Italia resti per l’ennesima volta “indietro” rispetto al resto del mondo.
Voi che ne pensate? Credete davvero che la Rete corra il rischio di collassare? Colpa dell’iPhone? Pensate che la ridistribuzione delle frequenze consenta di risolvere il problema? Spazio ai commenti!