Dalla Cabina telefonica all’iPhone…Ecco come siamo cambiati! [LE NOSTRE RIFLESSIONI]

“L’estate sta finendo e un anno se ne va…” diceva una vecchia e mitica canzone. Quanto è vero eh? Ritrovarsi a settembre è sempre un pò triste e chissà com’è, ci rendiamo conto sempre adesso che un altro anno sta volgendo al termine. Ecco, partendo proprio da pensieri come questo oggi mi è capitata un’altra delle mie (ormai) solite “illuminazioni” che si trasformano poi in piccole riflessioni che esprimo qui, per tutti voi…

Roma al tramonto, uno di quei tramonti che quando lo vediamo pensiamo ” cavolo che magici colori può regalarci il cielo“, uno di quelli rosso, rosa, giallo, arancione e viola che poche volte capita di vedere. Peccato fossi nel traffico del lungotevere, e in (lento) movimento. Ma cammina cammina e il sole dove va a finire? Proprio li’, dietro Castel Sant’Angelo, rendendo il tutto uno spettacolo unico. Il braccio appoggiato al finestrino aperto è diventato una mano sotto al mento, e i miei occhi sono diventati malinconici. Poi ad un tratto eccola lì: la vecchia cabina telefonica!

E allora tanti altri ricordi si sono fatti spazio nella mia mente e il pensiero è andato a tanto tempo fa quando con il sacchetto di gettoni andavo sotto casa a chiamare la mia ragazza di allora che viveva lontano da me.

La chiamavo sempre la sera, quando con un solo gettone si riusciva a parlare anche 10 minuti. A volte capitava che arrivasse qualcuno che doveva telefonare e allora attaccavo, lasciavo che il tipo di turno facesse la sua chiamata e poi la richiamavo. Era bello avere quest’abitudine, e una fortuna avere la cabina sotto casa.

Ma la cosa più romantica era attendere sempre la sera per poter chiamare e raccontarsi le cose di ogni giorno, ma tutte insieme, magari in due ore di telefonata parlando di stupidaggini tanto per sentirsi un pò più vicini. Per poi attaccare con un pò di tristezza ma ricominciando l’attesa della sera successiva. Ecco, il mio primo pensiero guardando quella cabina che per pochi istanti è stata in mezzo tra il mio sguardo e quello del sole al tramonto, è stato questo. Un ricordo che porterò con me per sempre, perchè ha segnato un periodo della mia vita davvero importante. Quante cose sono cambiate intorno a noi, e questa è una di quelle più evidenti.

Oggi il mondo è così diverso, forse soprattutto grazie ai cellulari e a internet. Una volta chiamare un’altra città col telefono fisso costava una cifra davvero incredibile e solo a certi orari o nei giorni festivi si poteva farlo senza spendere molti soldi. Ora con la miriade di tariffe mobili e le chiamate interurbane che costano come quelle urbane tutto è incredibilmente più comodo.

Ma allora era il tempo dei lucchetti delle mamme ai telefoni di casa, era il tempo del ” Ma se mi dai il tuo numero e ti chiamo non è che mi risponde tuo padre?” , era il tempo del ” Ti vuoi mettere con me?”  e dei corteggiamenti lunghi mesi sperando magari in un incontro alla fermata del bus o a ricreazione a scuola. Non c’erano gli sms e per dirsi le cose dovevamo avere la faccia tosta o il coraggio di dirle in faccia. Ci si trovava la sera del sabato alle 21.30 in Piazza, e chi era in ritardo o aveva un contrattempo lo si aspettava anche mezz’ora prima di andarsene. La classica frase che tutti usiamo oggi ” Ehi ragazzi dove siete che vi raggiungo?” una volta voleva dire restare a casa o cambiare programma, a meno che non andassimo a tentativi sperando di rincontrare i nostri amici in questo o in quel locale.

Non so dire oggi se fosse più bella la semplicità e il nostro modo di essere di una volta rispetto a ora. Per tanti versi l’arrivo dei cellulari, degli sms, delle mail e di internet ci ha reso tutti un pò più timidi, chiusi e meno capaci di comunicare rispetto a prima. Ora anche un ragazzo impacciato e introverso riesce a esprimersi via sms e a dire (anzi scrivere) cose che di persona non avrebbe il coraggio di dire e tante situazioni sono molto più semplici. Certo era bello ed emozionante incrociare lo sguardo della ragazza che ci piaceva e cercare ogni giorno di farle capire i nostri sentimenti. Ma quanto è più facile oggi aggiungerla su facebook o scriverle un sms con poche dolci parole? Premiamo INVIA e poi restiamo in attesa della sua reazione. Semplice, comodo e soprattutto immediato. Tutto così normale adesso che non potremmo più fare a meno della comunicazione globale vissuta in questo modo. Prendiamo l’iPhone, esempio perfetto di come tutto sia cambiato, dal suo arrivo.

Vi ci vedete ora a chiedere al Dj in discoteca il titolo di una canzone? Non serve: c’è Shazam sul nostro iPhone, che in pochi secondi ci dice titolo e artista del brano che ascoltiamo.  Vi ci vedete a leggere la trama di un film o l’orario degli spettacoli all’ultima pagina di un quotidiano? Non serve: sull’iPhone possiamo trovare le info relative a tutti i film che vogliamo e addirittura prenotare i biglietti. Quando vogliamo sapere dov’è un nostro amico possiamo chiedergli la posizione sulla mappa, o mandargli un memo vocale quando magari è in riunione per raccontargli qualcosa. Arriviamo in una città straniera e vogliamo sapere cosa c’è d’interessante intorno a noi? Pochi semplici tocchi sullo schermo del nostro iPhone e avremo tutte le informazioni che ci servono, senza il bisogno di una guida.

Potrei continuare all’infinito ricordando a quanto sia facile ora che c’è l’iPhone, cercare un bancomat, un hotel, una farmacia, o sapere il meteo in tempo reale o dei prossimi giorni di tutte le città del mondo. Un amico ci chiede quanto potrebbe costare su eBay un oggetto che gli piace, e in pochi istanti sappiamo rispondere. Trovare la direzione in montagna tramite la bussola, controllare il cambio delle valute tutte le volte che vogliamo, leggere le notizie senza comprare il giornale, sapere quando la nostra squadra ha segnato senza bisogno di chiedere a qualcuno ” Scusa quanto stanno?” , guardare quel pezzetto di film di Verdone su Youtube mentre siamo a cena con gli amici ridendo proprio di quella scena, sono tutte cose che ormai facciamo automaticamente senza accorgercene, ma che prima erano assolutamente fantascienza.

Una volta si accostava anche 10 volte per chiedere a un passante ” Scusi per l’autostrada? “, si chiamava il 161 per sapere l’ora giusta, si andava alla farmacia più vicina a casa, la domenica, per vedere il foglio delle farmacie di turno nella zona. Oggi con navigatori, orologi collegati a internet e applicazioni varie, possiamo fare tutto in un istante. La vita è diventata più facile, ma anche più frenetica. E chi non sta al passo a volte si trova un pò in difficoltà.

Ma nonostante le cose e le abitudini che abbiamo perso, nel bene e nel male, credo che oggi affrontare le piccole cose di ogni giorno con l’aiuto della tecnologia sia davvero utile e impareggiabile. Chi potrebbe mai da domani smettere di mandare sms e mail? Chi potrebbe tornare a fare fotografie senza vedere subito il risultato sullo schermo? E, tornando a noi, iPhonisti affezionati, chi potrebbe andare a dormire senza prima aver attaccato l’iPhone al caricabatterie e poggiato sul comodino? Chi potrebbe fare a meno di stranirsi in macchina quando non riusciamo a scrivere un sms senza fare errori? Chi potrebbe smettere di controllare l’AppStore prima di andare al letto dando un’occhiata al Top 25? Ricevere mail mentre siamo in giro, fare una foto e metterla su facebook in un attimo, aprire Mappe e vedere in tempo reale dove siamo, scorrere le pagine ogni tanto per capire quali applicazioni possiamo cancellare e quali invece lasciare, anche se non le usiamo mai, sono solo banali esempi delle mille cose che facciamo ogni giorno e che ormai sono diventate un’abitudine a cui sarebbe difficile rinunciare. E come per l’iPhone il discorso vale anche per tutte le altre cose di oggi.

Eppure ripensare al passato, in questo caso riemerso dai ricordi grazie a una semplice cabina in un tramonto romano, fa sempre un pò male. Torniamo con la mente a tanto tempo fa quando eravamo diversi, più ingenui, più problematici, ma anche più veri, più dolcissimamente timidi da conquistare una ragazza anche con uno sguardo, rossi rossi in viso, e senza il bisogno della tecnologia, che pur ci aiuta così tanto oggi.

Con la tecnologia siamo cresciuti, e i giovani ragazzi di oggi cresceranno. Sarà sempre così, i grandi di domani ripenseranno a oggi così come io ho ripensato a ieri, rendendosi conto delle cose che si perdono man mano che il progresso va avanti, ma anche delle cose in più che questo ci regala. Ma una cosa è sicura: in ogni tempo e in ogni epoca ci sarà sempre il Gigi di turno che guarderà un tramonto e comincerà a sognare e ricordare gli anni andati e le cose perdute, sentendo il cuore battere forte…E questo niente e nessuno potrà mai cambiarlo…

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