Succede così, senza preavviso, in una notte fredda di metà novembre mentre ascolto a ripetizione ” I Knew I loved You” di Celine Dion, che ormai accompagna tutte le mie riflessioni con le quali, ogni tanto, faccio un viaggio insieme a voi, ricordando e ripensando a oggetti del passato che ci hanno portato fin qui cambiando le nostre abitudini e, perchè no, anche la nostra vita. E’ bello a volte fermarsi a guardare indietro per capire meglio il presente, per stupirsi di come le cose di oggi solo qualche anno fa ci sembrassero fantascienza e per ricordare a noi stessi, ahimè, che il tempo vola, e nn si ferma. Succede così, dicevo, di chiudere gli occhi e fare un salto con la mente, ma per una volta non a ciò che è stato, ma a quello che sarà….domani.
Ricordo il gennaio 2007, quando una mail di un mio caro amico dal titolo “ SCOMMETTO CHE TU FARAI LA FILA PER QUESTO” mi fece conoscere per la prima volta l’oggetto che ormai da qualche anno ci facilita, e non poco, le cose di tutti i giorni, rendendo un’infinità di azioni molto più semplici, immediate e incredibilmente alla portata di tutti: l’iPhone.
A quella mail, che conteneva il link a un video di youtube dove si vedeva l’iPhone in azione, risposi con poche parole ” HAI GIA’ VINTO….MIO DIO CHE SPETTACOLO!” e da quel giorno in poi cominciai a contare i giorni che mancavano al 29 giugno 2007, data di lancio del primo iPhone 2G.
Oggi c’è ancora chi si stupisce di quanto sia lento iOS 4 sul modello 3G e chi si lamenta che il navigatore perda continuamente il segnale perchè il GPS è debole. Ma vi ricordate quando invece ci lamentavamo tutti dell’assenza del copia-incolla, dell’assenza dei video, dell’assoluta scarsità di durata della batteria del 2G e di tante altre cose? Ma tutti i difetti del primo melafonino sembravano non esistere quando lo abbiamo acceso la prima volta. Vedevamo solo il futuro tra le mani. Zoomare una foto in quel modo che oggi ci sembra così scontato e normale ci faceva spalancare gli occhi ed esclamare “no vabbè non ci credo!!“. L’allineamento di un testo con il doppio tap sullo schermo sembrava opera di un genio, così come la frenata dei contatti della rubrica quando gli davamo “l’accelerata” con l’indice per sentirci contenti e stupiti nel veder rallentare a poco a poco i nomi.
E che bello ci sembrava l’effetto del “rimbalzo” a fine corsa quando si raggiungeva la Z o si tornava alla A. E il tipico suono a “bolla” di un sms che partiva o quello di una mail inviata? Senza dimenticare il ” Daaaaaaiiiii” della prima volta che abbiamo visto l’effetto “cover flow” delle copertine degli album sull’iPod. La semplicità d’invio di una mail, la soddisfazione di poter navigare per strada come sul PC (l’esperienza web dell’iPhone è stata la prima veramente simile a quella di un browser classico) , il senso di appagamento che ci dava sbloccare l’iPhone con lo ” SLIDE TO UNLOCK” , la fierezza nei nostri sguardi quando mostravamo agli amici increduli le meraviglie dell’accelerometro dicendogli “Giralo di 90 gradi e guarda cosa fa la foto“… ecc…, sono tutte cose che sono svanite col tempo, con il progresso che è andato avanti e con le mille nuove migliorie e novità che gli iPhone successivi hanno portato. Il tempo guarisce tutto, anche gli amori finiti male che ci sembravano insuperabili. E così a poco a poco quella “super” tecnologia che aveva permesso la realizzazione di questo fantastico oggetto è entrata a far parte delle nostre vite, delle nostre abitudini, facendo crescere in noi le aspettative, le richieste e, come sempre, anche le critiche.
Anche oggi che siamo arrivati al quarto modello di iPhone e con il quinto già in cantiere, ci troviamo spesso a pensare a quante cose ancora si potranno migliorare di questo oggetto così ben riuscito, che ha saputo cambiare la storia degli smartphone. Anni fa quando sul mio primo Motorola lessi sulle istruzioni che era predisposto alla ricezione degli SHORT TEXT MESSAGE (sms) feci un sorriso e pensai “ ma a cosa mai potrà servire un servizio del genere?“, ed oggi allo stesso modo quando faccio una foto col mio iPhone 4, decido di disattivare la modalità HDR perchè non ne comprendo ancora bene l’utilità. Questo per dire che tutte le cose della vita bisogna farle proprie a poco a poco, mettendoci i dubbi, le perplessità e a volte anche l’inesperienza. S’impara ad amare una persona giorno per giorno, senza nemmeno chiedersi quand’è stato il momento esatto in cui ci siamo innamorati, per poi renderci conto, magari quando la stiamo per perdere, di quanto sia importante per noi. Ci capita di cambiare lavoro convinti di fare la scelta giusta, per poi accorgerci di aver perso tempo e che tutto quello che volevamo lo abbiamo lasciato indietro.
Questo per capire che anche nella tecnologia, nel nostro caso quella dell’iPhone, che ci accompagna ogni giorno, tutte le piccole cose che a poco a poco abbiamo imparato a fare e che ci sono così utili, sono diventate parte di noi, oggi, ma all’inizio ci sorprendevano e spiazzavano. Se improvvisamente ci svegliassimo e accendendo l’iPhone non ci fosse più il touchscreen e al suo posto il solito menu a griglia con i tasti per scorrerlo, come reagiremmo? Sicuramente ne saremmo turbati e non lo vorremmo più.
Si potrebbero fare mille esempi di quanto sia difficile rinunciare alle cose a cui ci abituiamo e per ognuno di questi scommetto che un sorriso ed un sospiro lo farebbe chiunque… Tornare alle tv a tubo catodico da 50Kg col fantomatico schermo Trinitron Sony che ci sembrava fantascienza, oggi sarebbe un’eresia, circondati come siamo da TV 3D sottili come fogli… Il Walkman con tutte le cassette nello zaino quando partivamo per la gita scolastica, lo getteremmo alla prima curva guardando il nostro iPod Nano con 3000 canzoni dentro… gli atlanti stradali De Agostini che erano una mano santa in tutti i nostri viaggi on the road, soprattutto all’estero, oggi sarebbero una zavorra inutile in macchina, con la miriade di navigatori che ora regalano anche con una spesa abbondante. Gli oggetti che abbiamo amato e che erano un prezioso supporto tanti anni fa, oggi sono solo un bel ricordo non è vero?
E allora, come sarà invece il futuro che ci aspetta? Ve lo siete mai chiesto? Negli anni ’80 e ’90 eravamo abituati a fidarci di Spielberg, che con la sua lungimiranza e visione d’insieme riusciva sempre, nei suoi film, a raccontarci il futuro in modo verosimile; e non a caso ci ha preso in tantissime cose, tanto per citarne una, il multitouch di Minority Report, che oggi è quasi realtà.
Ma negli ultimi 5 anni l’imbuto si è stretto e la tecnologia sta correndo in modo incredibile, accelerando bruscamente verso traguardi prima nemmeno pensabili. 25 anni fa quando le prime stampanti economiche a getto d’inchiostro entrarono nelle case della gente, lo stupore e la soddisfazione di poter stampare a casa i propri documenti fu evidente. Per non parlare di quando arrivarono le prime stampanti fotografiche.
E allora vediamo, quanti di voi, oggi, resterebbero impassibili se da domani, invece dei soliti documenti e foto, potessero stampare in 3D pressochè qualsiasi oggetto di medie dimensioni? Vi faccio un esempio: un nostro amico torna dall’America con un pupazzetto di plastica raffigurante Homer Simpson, quello che anche noi cercavamo, ma ovviamente non ce lo regala, e in giro non lo troviamo uguale. Delusione e rammarico? Niente affatto: lo prendiamo, lo inseriamo nella nostra stampante 3D e in pochi minuti ne esce uno identico. E tutto direttamente a casa nostra. Fantascienza? Non proprio. Tutto questo è già più o meno possibile (www.thingiverse.com) anche se ancora allo stato iniziale.
Dunque come vediamo, anche le nostre più remote idee sul futuro, a volte, sono molto più possibili di quanto pensiamo, e non sempre dettate soltanto dalla proiezione in avanti che facciamo del presente. Chi di noi, in mezzo al traffico, non ha pensato almeno una volta a quanto sarebbe bello se ci fosse un’alternativa, magari costosissima in quanto a consumo di carburante, ma autentico salvavita in determinate circostanze (riunioni, parti prematuri, emergenze, colloqui di lavoro… ecc.) : cambiare tipo di propulsione e passare alla modalità AIR ENGINE, decollare in verticale e defilarsi dal traffico in pochi secondi. Personalmente, vivendo a Roma, ci penso praticamente ogni volta che resto imbottigliato sul raccordo o in centro. Ma le macchine volanti, sebbene ne esistano già infiniti prototipi, sono soltanto, come dicevo, una proiezione di un problema del presente, in questo caso il traffico, che alimenta la nostra fantasia, facendoci sognare, appunto, la soluzione più ovvia: il volo.
Con questo esempio, senza fare troppa fatica, possiamo riagganciarci a una delle novità presenti nell’ultimo modello di iPhone, che ha suscitato tante ovazioni, ma anche tante critiche e polemiche: FaceTime. La videochiamata targata Apple, come molti hanno giustamente fatto notare, non è altro che un ottimizzazione di qualcosa che esisteva già, e che, per quanto piaccia a coloro che possiedono un iPhone 4, non era presente nella nostra fantasia e immaginazione di caratteristiche future.
In poche parole: tutti noi, quando cominciamo a fantasticare sul futuro della tecnologia, vogliamo essere smentiti in positivo….vogliamo cioè che ciò che immaginiamo venga, perchè no, addirittura superato da innovazioni ancor più grandi. Solo così veniamo letteralmente rapiti dal nuovo che avanza e riusciamo ad abbracciarlo pienamente. Il lungo prologo ricordando il primo iPhone era mirato proprio a capire questo: anni e anni abituati al cellulare classico (Nokia e Motorola ) con tastiera fisica, il massimo della tecnologia in una fotocamera da 0,3 megapixel e poche altre novità che in 10 anni ci avevano stupito davvero poco. Fino all’iPhone appunto, che ha letteralmente cambiato tutto, spingendo verso di noi un’ interfaccia assolutamente nuova a tutti: il multitouch senza pennino.
Ma quale sarà il futuro dell’iPhone? Quali cambiamenti radicali ancora lo aspettano e ci aspettano? Mi piace pensare che non si seguirà l’ordine cronologico ancora a lungo… e che dopo l’iPhone 5….l’iPhone 6 e magari l’iPhone 7… si trovi un nuovo nome vincente da affiancare alla parola iPhone. Magari succederà come per l’iPod, nato iPod e sfaccettato poi in tanti altri nomi. FaceTime sarà solo un ricordo quando arriverà la videochiamata in olografia attraverso un mini proiettore 3D a miliardi di colori che ci farà vedere la persona con cui parliamo, davanti a noi, quasi in “carne ed ossa”. E allora sì che ci emozioneremo davvero.
Magari con l’arrivo degli schermi morbidi si arriverà a chiamarlo iPhone Flexible e le batterie saranno sottilissime pellicole di chissà quale materiale. Le classiche icone che ormai sembrano un pò datate e troppo copiate da tutti lasceranno il posto ad icone animate, magari in 3D pure loro, che con un effetto “genio” tipico della Dock dei Mac s’ingrandiranno ruotando su se stesse prima di aprire l’applicazione che rappresentano. Il wifi non sarà più un problema perché gli iPhone del futuro supporteranno pienamente il Wimax, o come si chiamerà la rete senza fili globale, che renderà ancora più a portata di mano qualsiasi operazione online.
Internet stesso cambierà, e con lui anche il nostro modo di fruire dei suoi contenuti. Anche Steve Jobs non sarà più lo stesso. Sarà invecchiato, certo, ma persino 65-70 enne lo vedremo, anche se di rado, presenziare la presentazione di qualche prodotto importante. Avrà ancora i tipici jeans, il puntualissimo dolcevita nero e le affezionatissime New Balance bianche, ma una cosa non ci sarà più: il classico telecomandino tra le sue mani per mandare avanti gli slides del keynote. Tutto sarà sostituito da proiezioni, anch’esse olografiche, dei prodotti, a grandezza d’uomo, affinché siano visibili in modo dettagliato, roteante, a 360 gradi. Finalmente l’ormai dimenticato Flash player sarà solo un lontano ricordo e lo stesso HTML5 che oggi sembra spintonare per imporsi sarà superato.
Gli oggetti di oggi avranno preso il loro posto d’onore nei nostri ricordi e anche l’iPhone del 2010 sarà lì, nei nostri cassetti, o solo come collezione jpg ( per chi lo avrà venduto ) nei nostri futuri computer. Tutto sarà diverso, tutti noi vivremo in modo diverso, supportati da nuove impensate tecnologie che arriveranno e che diventeranno la nostra nuova normalità. Quante domande mi pongo in questo momento…forse perché ogni uomo quando sta per diventare papà tende a diventare più riflessivo e consapevole di tante cose…chi lo sa; eppure il futuro è lì, davanti a tutti noi, pronto a farci ritrovare grandi, molto prima di quanto avremmo voluto…pieni di ricordi, di sogni e di rimpianti…Ma anche più felici…