Raccontarvi questa storia mi fa un pò sorridere e per un motivo molto semplice: tutto l’accaduto va decisamente contro il pensiero comune che reputa l’iPhone uno smartphone delicato e fragile in caso di caduta accidentale. Che un iPhone senza custodia o protezione rischi di brutto ogni qualvolta ci scivola di mano non è certo una novità e le centinaia di cases, covers e skins che hanno invaso il mercato degli accessori ne è una prova lampante. L’iPhone è bello, fantastico e unico quando è nudo. Innegabile. Ma con una custodia “addosso” la sua aspettativa di vita cresce indiscutibilmente. Ne sa qualcosa il protagonista della storia che andiamo a raccontarvi.
La vicenda si è svolta negli Stati Uniti durante uno dei tantissimi lanci del paracadutista Ron Walker. Nulla di più imponderabile di questo: aereo a elica a 1000 piedi di altezza e una velocità rispetto al suolo di 150 Kmh, portellone aperto e countdown per il lancio…..un salto e viaaaaa per i soliti 10 secondi di adrenalina. Tutto perfetto.
Peccato che la tasca del giubbotto in cui alloggiava il suo iPhone 4 era rimasta aperta prima del lancio: in men che non si dica l’iPhone scivola fuori e prende il “volo” anche lui. A tutta velocità verso una più che sicura disintegrazione totale al suolo.
Il malcapitato ma colpevole Ron Walker non ha avuto nemmeno il tempo di accorgersi della cosa che il suo iPhone stava già precipitando giù più in fretta di lui. “E vabe, mi tocca comprare un nuovo telefono” è stato l’unico pensiero di Ron in quell’istante.
Giunto a terra ha raccontato la cosa agli amici i quali gli hanno consigliato comunque di provare a recuperare la “carcassa” del povero smartphone tramite la funzione “Trova il mio iPhone”. In questo modo si poteva sperare, con un miracolo, di recuperare per lo meno i dati nella memoria interna.
In pochi istanti l’iPhone di un collega ha individuato sulla mappa il cursore dell’iPhone che era stato dato per polverizzato, nello stupore generale: la “salma” si trovava a 2km di distanza accanto ad alcuni alberi e in una circospezione reverenziale Ron e gli altri si sono avvicinati al “punto X” dove più o meno doveva trovarsi il suo povero ex melafonino.
Immaginate la faccia di Ron quando ha trovato il suo amato iPhone 4 funzionante, letteralmente “illeso” tranne qualche graffio qua e là? L’unica protezione “indossata” era una morbida cover prodotta da Griffin, che però non è stata artefice del miracolo. Cadendo su una distesa di alberi l’iPhone è stato infatti attutito a più riprese dalle foglie degli stessi, rimbalzando tra i rami e giungendo a terra a una velocità decisamente ridotta.
Risultato? l’iPhone 4 che tutti davano per disintegrato e che Ron inzialmente si era rifiutato anche solo di recuperare è tornato nella tasca del suo giubbotto come se niente fosse successo, a parte un piccolo volo di 300 metri.
Quando si dice “il fattore X”….no?
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