Puzzlevania è un’autentica gemma sepolta dell’App Store. Di queso gioco, non so perchè, non vuole parlare nessuno, ed è un peccato. Perchè già il titolo è un programma! Se vi ricorda qualcosa di ben più celebre (Castelvania, per esempio?) non è un caso: diciamo che la trama è qualcosa di simile, ma in versione comico grottesca. E non si tratta di un puzzle, o comunque, non proprio: Puzzlevania mischia qualcosa di Dr.Mario, qualcosa dei classici match3, qualcosa del puzzle e anche, ebbene si!, qualcosa dei giochi di avventura!
Puzzlevania insomma non si fa mancare nulla. La trama è una specie di parodia, e tieni labilmente insieme una serie di scontri successivi. All’inizio del gioco si può scegliere tra due personaggi, il russissimo Victor e la scosciatissima Kia (altri personaggi si possono sbloccare concludendo le avventure dei primi due), con due storie separate e distinte che li portano entrambi nella folle foresta di Darkhausen. Per non rovinare la sorpresa, dico solo che Kia vuole diventare ricca ereditando un castello, e Victor spaccia vodka per conto della “babushka”.
Entrambi, spesso senza alcuna ragione valida, pestano le malcapitate creature che incontrano, e qui inizia la parte interessante. Ogni partita ha determinati obbiettivi da soddisfare: cacciare mostri di un certo tipo, in un dato numero, di un particolare colore etc. Come? E’ qui che entra in scena il gioco vero e proprio.
Puzzlevania sembra una specie di versione malata di Dr.Mario: dall’alto cadono dei cubetti di diversi colori, abbinati due a due, e si vanno a depositare sul fondo dello schermo. Per eliminarli occorre usare dei simboli (i Cristalli Sacri) appositi, del medesimo colore, anch’essi in caduta libera dall’alto. Ma sarebbe troppo facile se il gioco si riducesse a questo: i mostri “crescono” attraverso un meccanismo abbastanza originale. Quattro blocchetti dello stesso colore che formano un quadrato, vanno a costituire un mostro di livello due, che può essere rimosso con un unico Cristallo.
Questa crescita non ha virtualmente limite: un rettangolo di 6 blocchi forma un mostro di livello 3, uno di 8 di livello 4 ecc. Raggruppare i quadrotti cambia anche il loro aspetto, e vedere delle creature sempre più grosse prendere forme sempre diverse è di per sè abbastanza gratificante. La meccanica del gioco lo è ancora di più: avere degli obbiettivi diversi ad ogni partita garantisce una notevole varietà, mentre occorre bilanciare la necessità di accumulare con quella di tenere libero lo schermo. Non mancano i “diversivi” dati dalla comparsa di blocchi “chiusi a chiave” che possono essere liberati con degli appositi power ups. E ci sono anche power ups in grado di sbloccare le situazioni difficili, facendo fuori righe, colonne, o singoli pezzi. Utile per garantire un po’ di elasticità al gioco.
Se tutto questo non dovesse ancora bastarvi, la trama è abbastanza assurda da risultare interessante e fa davvero venire voglia di andare avanti, introducendo anche un’interessante mappa in cui si naviga tra le location della valle. La trama non vi interessa? Nessun problema, potrete sempre giocare in modalità survival e cercare semplicemente di star vivi il più a lungo possibile, o per un tot di tempo.
La grafica di Puzzlevania è davvero ben fatta: gli intermezzi con i vari personaggi sono ben disegnati, i mostri colorati sono tutti diversi tra di loro e vederli crescere di dimensioni, anche nella grafica, è una continua sorpresa. Inoltre, se Victor è un personaggio tontolone e di scarso appeal, Kia sembra la versione femminile e tettona di Alucard di Castlevania e questo non può che giocare a favore di Puzzlevania.
Insomma, questo è un gioco da provare: apparentemente banale, Castlevania in realtà è ironico e ben fatto, è ben disegnato e divertente e soprattutto è discretamente originale. Per 1,59 € vi porterete a casa un gran bel passatempo, ma se non sono ancora riuscita a convincervi, provate almeno la recentissima versione lite, che permette di provare qualche livello della storia, oltre alla versione survival.