In questi giorni sta suscitando molto clamore la questione relativa al fatto che l’iOS memorizzi tutti gli spostamenti dell’utente e li salvi all’interno di un file accessibile facilmente anche da persone terze. Malgrado le rassicurazioni di Steve Jobs, però, negli Stati Uniti è stata avviata una class-action contro Apple, proprio in merito a questa questione. Nel frattempo, il Senato degli Stati Uniti ha formalmente convocato Apple e Google per chiarire la questione privacy.
Due cittadini americani hanno infatti depositato una denuncia presso la Corte Distrettuale di Tampa, in Florida, accusando Apple di frode informatica e di violazione della privacy. I due hanno chiesto al giudice di bloccare la raccolta dei dati su iPhone ed iPad, come confermato dal loro avvocato: “Noi contestiamo l’idea che Apple possa costantemente conoscere la posizione degli utenti iOS. Se un magistrato vuole seguire gli spostamenti di un indagato deve prima chiedere l’autorizzazione al giudice, Apple invece lo sta facendo liberamente”.
Inoltre, i due hanno richiesto il rimborso del prezzo pagato per l’acquisto degli iPhone in loro possesso, in quanto non avrebbero mai acquistato un prodotto Apple se avessero saputo che i device rilevano la loro posizione.
Inoltre, a rincarare la dose ci pensa il Wall Street Journal, che in un articolo fa sapere che il file incriminato memorizza gli spostamenti anche se sono disabilitate tutte le funzioni di geolocalizzazione, in quanto il telefono sfrutta la triangolazione delle torri cellulari per salvare i movimenti dell’utente stesso. Inoltre, pare che Apple abbia pubblicato alcuni brevetti che riguardano proprio il salvataggio dei dati di localizzazione degli utenti, presi direttamente da iOS, in modo da poter valutare meglio alcuni fattori come pubblicità da mostrare e servizi da implementare. Infine, a maggio rappresentati di Apple e Google dovranno comparire al Senato degli Stati Uniti per chiarire la loro posizione nell’ambito del problema privacy.
Ricordiamo che, a parte l’ultima dichiarazione di Steve Jobs, Apple non ha ancora rilasciato alcun commento ufficiale sulla questione, anche se molti esperti assicurano che tali dati non possano essere controllati da Apple e che, al massimo, seppur disponibili, risulta impossibile collegarli ad un determinato utente.