Circa due settimane fa, un nuovo “scandalo” (se così si può definire) ha investito il mondo portatile di Apple, ovvero la vicenda riguardante la privacy della localizzazione, in cui a causa di un file (il consolidate.db) non protetto all’interno del sistema operativo della mela morsicata, è possibile venire a conoscenza di tutti i luoghi in cui il proprio dispositivo è stato, sia dall’utente tramite un programma rilasciato da alcuni ricercatori, sia da Apple in remoto. Questo problema però non è un fenomeno limitato solamente ad iOS, tant’è che anche altri smartphone (Android compreso) effettuano la stessa procedura: è per questo motivo che “All Things Digital”, un noto portale americano, ha proposto un video in cui vengono raccolti degli spezzoni di alcune interviste a Steve Jobs (CEO Apple) e Andy Rubin (CEO Google) risalenti al 2010.
Nel filmato di All Things Digital, Jobs spiega che in Apple la privacy è trattata con estrema serietà, e che già in passato aveva sollevato il problema a Rubin, il quale aveva risposto che Android non conserva le geolocalizzazioni del telefono (anche se i servizi di Google lo fanno).
Di seguito una citazione di Steve Jobs:
Apple prende molto sul serio la privacy degli utenti: per esempio, ci preoccupiamo molto della geolocalizzazione dei telefoni. […] E quindi, prima che ogni applicazione possa fornire qualsiasi informazione sulla geolocalizzazione, viene sempre richiesto il consenso dell’utente affinchè venga inviata la propria posizione.
Steve Jobs afferma infatti che Apple ha rigettato tantissime applicazioni che richiedevano tantissimi dati sensibili degli utenti.
Vengono anche proposte diverse dichiarazioni sul problema della privacy negli smartphone, perciò vi consigliamo di dare un’occhiata a questo interessante cliccando su questo link.