IPhone, iPod, iPad… oggetti tecnologici, lucidamente perfetti, caratterizzati da una modernità esasperata e da un design dal minimalismo che ha fatto scuola. Eppure su questi gioiellini di acciaio lucidato a specchio sempre più gente si trova ad usare applicazioni come Instagram per imitare le vecchie fotografie lomo.
Nei giochi su iOs emerge sempre più definito un certo tipo di filone artistico: quello dell’hand-made. Ambientazioni, scenari e gameplay che hanno un look da “giocattoli veri” e che si impegnano per imitare il più possibile qualcosa di fatto a mano: effetti patchwork, collage animati, legni e iuta ricreati con cura tramite texture di tutti i tipi.
Il capostipite di questa corrente è, ovviamente, il mitico Little Big Planet uscito per Playstation, ma da li in avanti un po’ tutti hanno cercato di ricostruire digitalmente il mondo analogico, per far giocare bambini troppo cresciuti con qualcosa che non sembrasse un lucidissimo pezzo di tecnologia. C’è n’è per tutti i gusti e tutti i gneri, quindi bando alle ciance, ed ecco il listone della settimana, con i migliori 10 titoli “hand-made” su iPhone.
1. Kosmo Spin
Kosmo Spin è una trottola digitale, un arcade semplicissimo dove un buffo pupazzo corre intorno ad un pianeta troppo piccolo per lui, salvando creaturine a forma di colazione e facendosi rimbalzare in testa palloni di ogni tipo. Uno degli elementi più interessanti di questo gioco è, al di là della grafica, il gameplay: semplicissimo, tattile, decisamente vicino a quello di una trottola vera. A riprova del fatto che dietro ad una certa estetica c’è anche un certo modo di concepire il gioco stesso. (Trovi la recensione completa QUI)
2. Battle of Puppets
Puppet Wars è un castle vs castle dove due eserciti di marionette disegnate si scontrano tra di loro, su scenari teatrali che si animano, popolati da sole, luna, castelli e segnaposto. Quando si dice “giocare alla guerra” si immagina esattamente questo! Portare le nostre marionette in tournè vuole dire affrontare scontri sempre più difficili e imparare ad amministrare con cura le nostre risorse, in modo da mantenere un esercito scattante mentre il giocatore interviene con colpi e mosse speciali sulle marionette avversarie, rallentandole e mettendole kaputt. Puppet Wars ha un gameplay solidissimo e una grafica deliziosa, dove i pupazzi vengono tolti di scena con i fili e gli scenari si cambiano come le quinte di un teatro vero. (Trovi l’anteprima QUI)
3. Platypus
A dire la verità Platypus è uno shoot’em up abbastanza scadente, con dei controlli lentissimi e ben poca varietà. Ma è da segnalare perchè à fatto tutto con il pongo. Navicelle, scenari, spari, colpi, nemici, tutto quando è modellato in stile Wallace & Groomit. Se anche il gameplay è impreciso… volete mettere la soddisfazione di veder saltare in aria i nemici in una nuvola di pongo spoltigliato?!
4. Front Runner
Un altro shoot’em up, che però al posto del pongo usa dei disegni grassocci e teneramente naif. Nella sua semplicità è un prodotto più interessante di Platypus, almeno per quanto riguarda il gameplay, che però si finisce troppo velocemente. I controlli del gioco sono qualcosa di sorprendentemente analogico, quasi valvolari nella loro imprecisione, che migliora con il tempo, man mano che si accumula esperienza per i power ups. Front Runner non può piacere agli hardcore gamers in cerca di un prodotto impeccabilmente perfetto, ma il suo fascino è proprio nella sensazione di crescita che comunica. (Trovi la recensione completa QUI)
5. Sr. Mistu
Un line drawing game dove dobbiamo guidare un signore cieco tramite il suo cane, facendogli attraversare un dedalo di percorsi cittadini, subacquei e di vario tipo. Ogni particolare di questo gioco è stato disegno e colorato interamente a mano, e si vede: il loog del gioco è assolutamente unico, con colori a pastello ed uno stile tra il naif e il surreale. Di nuovo, i controlli potrebbero essere meglio… ma il gioco esprime una poesia e un’originalità uniche, che lo mettono decisamente in una categoria a sè.
(Trovi la recensione completa QUI)
6. Draw Slasher: Dark Ninjas vs Pirate Monkey Zombies
Stavolta lo stile è quello dei disegni a penna giapponesi: sintetico, rapidissimo e calligrafico. E il gioco è pura azione: si tratta di un picchiaduro a scorrimento laterale dove il protagonista è un ninja che deve fare a fette un esercito di zombies-pirata. Il giocatore disegna i movimenti del ninja direttamente sullo schermo, e un secondo dopo il protagonista li esegue, lasciando giusto il tempo per pensare alle mosse successive. Con una giocabilità fortemente tattile e un’ambientazione tanto fascinosa, Draw Slasher non poteva assolutamente mancare in questa lista: stufa abbastanza in fretta, ma nel giocarci sembra di essere immersi in una stampa giapponese!
7. Inkvaders
Un classico picchiaduro a scorrimento laterale, dove il giocatore impersona un piccolo esploratore spaziale armato di un gigantesco raggio laser e in costante rischio: da ogni direzione gli balzano addosso degli alieni decisamente poco amichevoli, da cui deve difendersi. Il game play è di tipo decisamente classico, mentre il gioco è volutamente infantile nell’ambientazione, che è quella tipica di un gioco per bambini che da grandi vogliono fare gli astronauti. Anche la grafica ricorda un po’ il mondo dei disegni infantili, e pare composta da figure ritagliate e ricomposte insieme in maniera volutamente imperfetta. (Trovi l’anteprima QUI)
8. Cardboard Castle
Cardboard Castle ricorda molto un libro pop-up e si gioca in maniera simile: è un puzzle dove per proseguire si devono spostare vari oggetti cartonati disposti in giro, in modo da aiutare un cavaliere senza macchia e senza paura a trovare la sua Principessa, salvare il suo re e compiere imprese cavalleresche di questo tipo. Giocare a questo gioco ricorda moltissimo l’esperienza dei primi libri-gioco da bambini: è necessario toccare ed esplorare ovunque per capire come far funzionare una pagina. Di nuovo, un esempio interessante di come la grafica vada a braccetto con il gameplay. (Trovi l’anteprima QUI)
9. Plunderland
In questo gioco controlliamo una nave pirata che salpa per i flutti, armata di un modesto cannone e di un piratesco equipaggio. Lungo la sua strada trova balene, pesci volanti, mostri, navi della marina ed isole deserte e per farli fuori abbiamo il nostro fido canone, da usare come una catapulta mentre controlliamo l’andamento della nave in mare. Plunderland è un gioco intrigante nella sua meccanica e assolutamente splendido per quanto riguarda la grafica, che pare realizzata attraverso collages di carta colorata. Mentre le onde marine si muovono in maniera fluidamente approssimativa, la barca pare davvero galleggiare e gli uomini dell’equipaggio si raccolgono come pupazzi. Se Inkvaders è per i bambini che vogliono “fare gli astronauti”, qui stiamo giocando ai pirati! (Trovi l’anteprima QUI)
1o. Kometen
Kometen è qualcosa che va un po’ al di la (o al di qua, a seconda dei punti di vista) del gioco: la componente di abilità è nulla e le cose da fare sono poche. Kometen è più che altro un’esperienza artistica di esplorazione, attraverso il grande occhio di una cometa, che visita i pianeti più strani. Tutti disegnati e colorati a mano, con un stile surreale e particolarissimo. In questo caso la componente artistica scavalca ogni altra cosa: è azzardato anche parlare di giocabilità per un titolo cm Kometen, che però riesce ad emozionare proprio per la sua mancanza di obiettivi e di finalità. Ognuno vede in questo gioco quello che vuole: esplorazione, semplice bellezza, o perdita di tempo, ma Kometen ha il merito indubbio di offrire un prodotto davvero unico. (Trovi l’anteprima QUI)
R.I.P.: Crap of defense
Crap of Defense purtroppo non c’è più, ed è una vera perdita. Perchè un gioco che si descrive così: “I nostri prodotti fanno così schifo che il titolo migliore a cui siamo riusciti a pensare è stato Crap of Defense (Difesa di M***a). Per riuscire ad ottenere una qualità così scarsa il CEO della compagnia ha limitato il budget a 500 rubli russi, usando lavoratori sfruttari in giro per il mondo.” (via 148Apps). Eppure, nonostante queste premesse Crap of Defense era un tower defense molto migliore di tanti altri, con delle spassose animazioni scarabocchiate a mano su strisce di carta “per risparmiare” e un gameplay semplicissimo ma ben fatto. Peccato non averlo più fra noi! (E un grazie al mio collega Andrea Borio che me lo ha segnalato!)