7 notizie per 7 giorni: nuovo appuntamento con la rubrica hi-tech di iPhoneItalia!

Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

AGCOM: arriva la censura su internet


Una nuova delibera dell’AGCOM, che dovrebbe entrare in vigore il 6 luglio, potrebbe davvero far morire il web italiano. In base alle linee guida pubblicate dall’Autorità in occasione di una consultazione pubblica tenutasi a inizio anno, l’Agcom vorrebbe istituire una procedura veloce e puramente amministrativa di rimozione di contenuti online considerati in violazione della legge sul diritto d’autore. L’Autorità potrebbe sia irrogare sanzioni pecuniarie molto ingenti a chi non eseguisse gli ordini di rimozione, sia ordinare agli Internet Service Provider di filtrare determinati siti web in modo da renderli irraggiungibili dall’Italia. Il tutto senza alcun coinvolgimento del sistema giudiziario.

Insomma, una censura vera e propria e senza l’intervento dell’autorità giudiziaria. Ecco cosa dice l’avvocato Sforza:

L’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha scelto di lasciarsi tirare dalla giacchetta dei titolari dei diritti e di quanti hanno, oggi più che mai, paura di una Rete libera e strumento di circolazione di idee, informazioni e creatività. (…) Il prossimo sei luglio, il consiglio dell’Autorità approverà una delibera contenente il nuovo regolamento relativo all’enforcement dei diritti d’autore online e si tratterà di una disciplina sostanzialmente conforme a quella che, ormai da mesi, l’AGCOM ha annunciato l’intenzione di varare, sebbene all’esito di un giro di audizioni tra gli addetti ai lavori (…) Siamo alla vigilia del varo di un Regolamento illegittimo – tanto sotto il profilo della disciplina nazionale che sotto quello dell’Ordinamento UE – palesemente inattuabile e suscettibile di ledere in modo irreparabile il diritto all’informazione di milioni di cittadini.

Gli fa eco l’avvocato Frontera:

L’impatto tecnico è devastante, ci sono soltanto due vie d’uscita: o l’inibizione dell’indirizzo ip dove è ospitato il contenuto incriminato – parliamo di siti esteri in questo caso – perché per i siti italiani una volta che il provvedimento è partito dall’AgCom, ci sono il sequestro e la rimozione. L’operatore deve agire entro 48 ore e chi è parte lesa da questa rimozione in buona sostanza ha tempo cinque giorni per reagire.

La cosa gravissima è che viene saltata l’autorità giudiziaria, la valutazione che qualcuno chieda la rimozione di un certo contenuto non viene presa in considerazione dal provvedimento, c’è un esautoramento del potere giudiziario e una delega all’esterno.

La rimozione di siti esteri non è una rimozione, lì si passa all’oscuramento, ci sono due tecniche: inibizione raggiungimento ip, l’ip è quel numero che si nasconde dietro un dominio o n domini, il che crea il problema. Se dall’Italia rendo irraggiungibile un indirizzo ip non rendo irraggiungibile solo il sito dove ho ospitato il contenuto, ma rendo irraggiungibili tutti i siti e tutti i contenuti di quell’indirizzo ip. Se non fosse questo tipo di tecnologia quella utilizzata si dovrebbe usare una tecnologia chiamata deep packet inspection. Quando spediamo un dato attraverso internet, il protocollo ip cosa fa? Affetta in tante piccoli parti questi file, li numera, e vengono lanciati sulla rete e seguono strade diverse, e si ricompongono a destinazione. Il DPI per esaminare il contenuto sospetto, cosa fa? Ricompone questi pacchetti fino a che non si è ricostruito il file. Si va a ricostruire tutto il traffico che passa attraverso quel nodo, mail, informazioni, documenti, il rischio in questo modo è che si violino i dati sensibili di un individuo. Si possono scoprire, le preferenze religiose, politiche, sessuali, la salute… la mia domanda è: non si è fatta una cosa del genere quandoci è stato il rischio del terrorismo internazionale, dopo il settembre 2001, nemmeno gli americani, ebbene lo facciamo perché delle multinazionali premono a livello italiano?

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Gli Anonymous attaccano il sito dell’AGCOM


Proprio in virtù delle scelte dell’AGCOM il gruppo di hacker Anonymous ha attaccato ripetutamente il sito dell’Agenzia, proprio per protestare contro la nuova lette che va a censurare internet e la libertà della rete.  “Attenzione cittadini del mondo, Anonymous ha deciso di colpire ancora e lo fa attaccando l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in Italia (AGCOM). La liberà di avere un Internet libero è un diritto sul quale nessuno dovrebbe interferire. AGCOM vorrebbe istituire una pura procedura più veloce e puramente amministrativa di rimozione di contenuti online considerati in violazione della legge sul diritto d’autore. L’autorità potrebbe sia irrogare sanzioni pecuniarie molto ingenti a chi non eseguisse gli ordini di rimozione, sia ordinare agli Internet Service Provider di filtrare determinati siti web in modo da renderli irraggiungibili dall’Italia. Il tutto senza alcun coinvolgimento del sistema giudiziario, che dovrebbe essere un passo indispensabile”.

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Nokia abbandona il mercato giapponese


Entro la fine di agosto, Nokia abbandonerà ufficialmente il mercato giapponese, chiudendo tutti gli store in terra nipponica. Questa scelta segue quella del 2008, quanto Nokia aveva smesso di fornire i vari fornitori. La sede Nokia di Tokyo rimarrà aperta fino alla fine del 2011, solo per completare al meglio gli ultimi impegni burocratici.

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Facebook: in arrivo le videochiamate in collaborazione son Skype?


Per contrastare il nuovo servizio Google+, Facebook starebbe pensando di collaborare con Skype per creare un servizio di videochiamate integrato all’interno del social network. Questo consentirebbe a tutti gli utenti di videochiamare gli amici online su Facebook, semplicemente premendo su un tasto. La notizia, al momento, non è stata confermata.

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Un’app per diventare hacker su Facebook


Grazie all’app FaceNiff per Android è possibile rubare le credenziali Facebook agli utenti. Kevin Mahaffey – bile – spiega: «anche sulle rete Wi-Fi crittografata l’app può utilizzare l’ARP spoofing per farsi passare per l’indirizzo MAC del router per far sì che i computer della rete inviino il traffico attraverso il dispositivo che la ospita». Per essere usata, FaceNiff richiede che l’utente sia in possesso dell’accesso di root allo smartphone. L’app funziona bene con Facebook ma lo sviluppatore sta lavorando affinché possa operare anche con Twitter, YouTube, Amazon e Nasza-Klasa, un social network polacco.

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La rivoluzione social in un video

In questo video potete vedere quello che i Social NEtwork sono riusciti a fare fino ad oggi, con annesse curiosità:

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Zuckeberg più ricco di Steve Jobs, Ballmer e del fondatore di Google


Nella speciale classifica degli personaggi IT più ricchi del mondo, il creatore di Facebook Mark Zuckeberg supera pezzi da 90 come Steve Jobs, Steve Ballmer (Microsoft) e Larry Page (Ceo di Google), arrivando al terzo posto in questa speciale classifica. Al primo posto troviamo Bill Gates (Fondatore di Microsoft) e Larry Ellison (Ceo di Oracle). Attualmente Zuckerberg possiede un patrimonio di 18 miliardi di dollari e Facebook ne vale 70 miliardi, sempre di dollari. Ancora lontano il primo posto, dato che Bill Gates vanta qualcosa come circa 56 miliardi di dollari di patrimonio. Ma Mark è ancora giovane…

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