Cave ormai è specializzata nella creazione di un particolare sotto-genere di shoot’em up, denominati bullet-hell: un inferno di colpi e di proiettili, che vanno in giro sullo schermo in tutte le direzioni e che rendono tremendamente difficile mantenere la propria salute integra. Che cosa ha reso questo studio un maestro del genere? La capacità di creare, ogni volta, delle variazioni del gameplay abbastanza interessanti da movimentare un po’ le cose, e al tempo stesso (quasi) sempre immediate. Con Deathsmiles ci riprovano, portando su iOs un gioco che ha riscosso un grande successo su Xbox.
I titoli per iPhone sviluppati da questo studio sono stati, finora, dei piccoli capolavori del genere. Espgaluda II e DoDomPachi hanno offerto entrambi, nel loro piccolo, un assaggio hardcore ai giocatori anche più disimpegnati. Il loro unico limite? Forse puntare tutto sui soli punteggi, come tipico del genere, creando un livello di difficoltà “invisibile” ma comunque presente. Deathsmiles va un po’ oltre i suoi due predecessori, e riesce ad essere molto più di una semplice conversione, grazie ad una nuova modalità sviluppata specificatamente per l’iPhone che aggiunge una dinamica di potenziamenti del personaggio in pieno stile gioco di ruolo.
Delle due modalità presenti in Deathsmiles quella Arcade offre decisamente meno sorprese. Qui possiamo scegliere tra 4 diversi personaggi e affrontare in maniera più o meno libera 8 diversi schemi, e in ciascuno dei quali possiamo scegliere tra 3 differenti livelli di difficoltà. I personaggi sono 4 avvenenti fanciulle nipponiche, che sembrano fatte su misura per andare incontro ai gusti di ogni tipo di otaku: c’è la ninfetta cattiva, Casper, che usa la magia nera; la fanciulletta innocente, Windia, che usa magia del vento; l’infermierina occhialuta, Follett, con magia del fuoco; e infine c’è Rosa, le cui immagini ammiccanti e tenuta vagamente sadomaso alludono chiaramente al fatto che lei usi magia di tipo “spirito”. Le quattro fanciulle sono angeli, e la loro missione è (non lo direste mai!) liberare la terra dai demoni che l’hanno di colpo infestata. Data l’assoluta irrilevanza della trama è meglio soprassedere, ma bisogna riconoscere che il character design è ben fatto, nel suo genere.
Una volta scelto il proprio personaggio si da il via alla partita: i primi sei schemi possono essere affrontati in qualsiasi ordine, e una volta vinti questi si rendono disponibili anche gli ultimi due. Il level design è decisamente interessante: graficamente spettacolari, riescono ad inserire ogni volta qualcosa di nuovo, che sia lo scrolling (che va un po’ in tutte le direzioni, senza mai diventare confuso), la presenza di ostacoli da dribblare, o una particolare morfologia per cui si procede a zig zag tra orde di nemici (e di proiettili!). La varietà, per gli shoot’em up, è un problema costante, e Deathsmiles fa davvero l’impossibile per mantenere vivo l’interesse: ogni schema è una sorpresa e va affrontato in maniera differente. Anche in quello dove lo scorrimento è quello classico, a rendere tutto più complicato arriva l’ingresso dei nemici da entrambe le direzioni: sia da sinistra che da destra. Occorre invertire la direzione in cui si spara, e stare sempre in guardia, perchè i proiettili possono arrivare anche dalle nostre spalle.
Tutti i personaggi sparano in automatico, ma se pensate che colpire i nemici avvenga in modo banale, vi state sbagliando di grosso. Le ninfette sono accompagnate tutte da un “familiare”, vale a dire un esserino grazioso che svolazza accanto a loro e spara a sua volta, giusto per aggiungere un po’ di colpi nello schermo. Ma non è finita qui. Oltre al tasto per invertire la direzione, c’è il tasto per il laser, un attacco più potente (e non automatico) e infine il tasto per il lock-on su un particolare bersaglio. Quest’ultima funzione non è utile solo negli scontri con i vari boss di fine schema, ma risulta anche indispensabile per colpire i nemici in diagonale, siccome tutte le fanciulle sparano sempre di fronte a loro.
Se tutti questi colpi non vi bastassero ancora, Deathsmiles introduce un sistema assolutamente unico di gestire la difesa dei personaggi. Se si entra in contatto con un proiettile o con un nemico, compare una specie di gigantesco campo di forza, definito dal gioco Evocazione, che fa saltare in aria tutto quello che c’è sullo schermo (e porta il concetto stesso di bullet-hell ad un nuovo livello di densità). Questo non vuole affatto dire, però, che non si muore mai, anzi: questo campo di forza va infatti a consumare la nostra riserva di magia, e quando si arriva a zero si subiscono danni. La gestione di questo sistema non è particolarmente immediata, ma una volta che si capisce come usarlo diventa davvero interessante: ci sono situazioni dove infatti è consigliabile subire danni, per liberarsi più in fretta dei nemici, ed altre dove è inevitabile, ma si deve cercare di non consumare troppo in fretta la propria magia.
Intricatezze di questo tipo, che obbligano anche in maniera un po’ forzata il giocatore a riflettere sulla propria strategia, sono un vero e proprio trademark dei giochi Cave. Come anche la presenza di modalità di gioco “potenziate” che si innescano al conseguimento di determinati risultati. In Deathsmiles questo avviene quando si raccolgono 1000 oggetti lasciati dai nemici: si attiva la modalità power up che consente di accumulare punti su punti, seminando la distruzione in giro per il nostro piccolo schermo.
La modalità iPhone aggiunge altra carne al fuoco, “approfondendo” (si fa per dire…) la storia e mettendoci al comando di un quinto personaggio, l’infiocchettata e spocchiosa principessina di turno, accompagnata da un familiare un po’ particolare. Gli schemi di gioco e le modalità restano gli stessi, ma qui si aggiunge tutto un sistema di potenziamenti decisamente intrigante. Spendendo i punti vinti si possono acquistare vestiti e accessori per la nostra principessina, con i quali si attivano una serie di potenziamenti, di difesa, di attacco ecc. con cui personalizzare il personaggio. Peccato solo che questi power up non influiscano sull’avatar che si controlla nel gioco: poter vestire la propria ninfetta avrebbe garantito un appeal ancora maggiore al gioco.
In ultimo è impossibile non spendere una parola sulla grafica: se il character design farà la gioia di ogni vero otaku, i fondali non potranno non richiamare alla mente la stupenda ambientazione di Castelvania. L’ultimo livello, in particolare, è un vero e proprio omaggio in questo senso, con tanto di castello, luna piena, danzatori barocchi ecc. E anche i boss di fine livello sono qualcosa di davvero meritorio: se alcuni sono semplicemente banali (il dragone, la morte o l’albero animato in stile Ent), altri sono assurdi al limite del trip lisergico, come la mucca armata di pietre cubiche o il morto non proprio morto di cui si vede solo la faccia emergere dal suolo.
Deathsmiles è, in conclusione, un gioco davvero fantastico. Ogni giocatore anche remotamente interessato a questo genere dovrebbe prenderlo in considerazione, anche perchè riesce a creare un’esperienza di gioco assolutamente adatta a tutti i livelli: dal neofita all’appassionato. Gli unici difetti, a volerli proprio andare a cercare con una lanterna al neon, sono i pochi livelli di gioco, e la scarsa chiarezza di certe dinamiche, che si imparano poi con un po’ di esperienza. Anche il prezzo di partenza non è proprio a buon mercato, ma a meno che non abbiate fatto voto di non giocare mai ad uno shoot’em up, questo è un gioco per cui vale davvero la pena spendere.
Deathsmiles è disponibile su App Store a 6,99 € oppure in versione lite, gratuitamente.