7 notizie per 7 giorni: nuovo appuntamento con la rubrica hi-tech di iPhoneItalia

Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

Due nuove tecnologie promettono vita millenaria ai dischi ottici!

Due nuove tecnologia, ideate da Millenata, azienda specializzata nella realizzazione di CD e DVD, ha messo a punto e presentato due nuove tecnologie che consentiranno, a loro dire, di rendere estremamente resistenti e durevoli nel tempo (addirittura mille anni!) i loro layer dei dischi ottici senza perdere alcun dato contenuto in essi. Questo annuncio, inoltre, non sembra essere passato inosservato da un grande nome nel campo della tecnologia come il gruppo Hitachi-LG Data Storage (HLDS), la joint venture tra Hitachi e LG che si occupa di CD/DVD. Come premesso, i dischi in questione composti da un materiale super-resistente, non soggetto a deterioramento, resistente ad urti e danneggiamenti fisici tanto da far promettere all’azienda stessa la conservazione dei dati addirittura per migliaia di anni. I primi supporti dovrebbero essere sul mercato già a ottobre di quest’anno. Che sia una una seconda vita per i supporti ottici che sembravano in lento ma costante declino? Sembrerebbe di sì in quanto anche il prezzo parrebbe alla portata di tutti: 2,99$ per un supporto singolo, 13,89$ per confezioni da cinque e 26,59$ per confezione da dieci pezzi. In attesa dell’uscita delle versioni ultra-resistenti di dischi Blu-Ray, attualmente in fase di realizzazione.

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La ricerca del lavoro diventa sempre più social

In tempi di crisi sembrano ormai prendere sempre più piede strumenti come i Social Network e non stiamo parlando solo di LinkedIn, celebre in questo campo, ma anche degli altri come Facebook, Twitter e Google+. Si stanno diffondendo rapidamente, infatti, i cosiddetti “curriculum digitali”, dove scrivere le proprie esperienze lavorative, o anche il semplice titolo di studio, può diventare veramente utile nella vostra ricerca. Proprio per questo non solo singoli datori di lavoro “scrutano” sempre più nei meandri dei social media al fine trovare nuovi possibili aspiranti lavoratori che facciano al caso loro, ma anche e soprattutto sono la maggior parte delle imprese quelle volgono lo sguardo con interesse a questa nuova frontiera. Inoltre, secondo un’info-grafica compilata da Career Enlightenment, si osserva che ben l’89% delle aziende che cercano personale ha utilizzato i social media nell’anno corrente mentre sono 14,4 milioni le persone che si sono rivolte allo stesso strumento per cercare lavoro. Come era facilmente prevedibile la supremazia fra i social elencati è proprio di LinkedIn, servizio scelto dall’80% delle aziende.

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La prima simulazione realistica riguardante la creazione della nostra galassia

Ecco a voi il video della prima simulazione realistica al mondo della creazione della Via Lattea, realizzata con la collaborazione di astrofisici dell’Università di Zurigo con il contributo di astronomi dell’UCSC. Il video che segue l’annuncio originale dello studio, inizia a meno di un milione di anni dopo il Big Bang. Le simulazioni precedenti avevano infatti portato a forme non riprendevano esattamente come fosse la nostra galassia. Questa, invece, creata con due supercomputer della NASA e il Centro Nazionale Svizzero di Supercalcolo, ha portato a buon risultato, avvicinandosi molto alla realtà. I risultati del calcolo è stato pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal e sostengono la teoria che prevede un ruolo fondamentale per le forze gravitazionali della materia oscura nella formazione dell’universo. Questa teoria afferma, inoltre, che la materia che forma le stelle e i sistemi planetari sia stata attratta per influenza dei pozzi gravitazionali di materia oscura.Questa secondo lo scienziato Lucio Meyer, lo studio che hanno realizzato è una buona spiegazione della creazione e delle implicazioni della loro ricerca.

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Un unico soggetto ha spiato per 5 anni 72 realtà

Sono 72 le realtà, tra enti governativi, aziende, organizzazioni no-profit e associazioni di ricerca e sviluppo quelle colpite negli ultimi 5 anni compromettendo, almeno una volta, le proprie misure di sicurezza informatica, attraverso azioni volte al recupero di informazioni e dati di valore, da un’unica persona sconoscita. Tutto questo è il risultato di un’imponente attività di ricerca e di indagine condotta da McAfee solo negli ultimi 5 anni, denominata Operazione Shady RAT (in cui RAT sta a significare Remote Access Tool) e che la stessa azienda specializzata in sicurezza informatica ha pubblicato tramite questo documento PDF. Da ciò che risulta da questa indagine si tratta di un volume di traffico dati mai visto prima nella storia. Non siamo di fronte, infatti, a un “normale” furto di informazioni finanziarie di poco conto, ma di informazioni più decisamente più “private” come quelle in possesso di una società o di un governo, cioè, in buona sostanza, di documenti “top secret” inerenti alla sicurezza nazionale, come codici sorgente, database, archivi di e-mail riservate, piani di negoziazione, archivi di documenti, contratti legali, configurazioni SCADA (supervisory control and data acquisition), schemi di progettazione e molto altro ancora… Tutto ciò, spiega Dmitri Alperovitch, Vice President Threat Research per McAfee e autore del documento, è motivato da una reale fame di segreti e proprietà intellettuale, e sostenuta da una assoluta tenacia nel raggiungimento degli obiettivi che il perpetrante si è prefissato. L’utilizzo e la sottrazione di un volume di informazioni tale (addirittura diversi petabyte di dati!) rappresenta quindi una seria minaccia economica sia per le aziende e compagnie vittime, che per paesi e governi, senza contare, poi, dell’impatto che queste attività hanno sulla sicurezza di una nazione. Insomma chi mai potrà essere questo soggetto e chi è veramente la mente di questi attacchi?

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Il 22 settembre verrà lanciato un nuovo servizio musicale targato Facebook?

Secondo quanto riportato da un tweet di CNBC Facebook sarebbe in procinto di lanciare un nuovo servizio musicale online già dal prossimo 22 settembre in concomitanza con la data della loro annuale conferenza f8 per gli sviluppatori.
Il nuovo servizio, secondo diversi rumor, sarà denominato Facebook Vibes e gestito da Spotify potrebbe permette il download. Al momento, tuttavia, non si hanno ulteriori informazioni. Queste informazioni avranno un fondamento? Non ci resta che attendere!

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Quando il cestino dei rifiuti si trasforma in…Android!

E chi lo dice che per avere Android bisogna necessariamente comprare uno smartphone o un tablet? A volte può bastare un comunissimo cestino dei rifiuti, un po’ di fantasia e il gioco è praticamente fatto. Questo deve aver pensato un uomo taiwanese che ha costruito in tre giorni un piccolo robottino verde della stessa forma dell’originale androide di Google. Non ha fatto altro che prendere un cestino dei rifiuti, utilizzare la sua esperienza personale in fatto di elettronica fai da te e con la sua forza di volontà si è messo all’opera. Ha inserito delle ruote sul fondo del cestino, attaccando poi le braccia, gli occhi ed infine dipingendo il contenitore di verde. Il tutto completato da un ricevitore, un microprocessore Arduino e qualche circuito per controllare i movimenti messi dentro al cestino. Il risultato è stato un robot funzionante in grado di camminare e saltellare insieme a lui! Un bell’hobby non credete?

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Google indicizzerà i risultati sul suo motore di ricerca basandosi sull’utilizzo del pulsante +1?

Secondo quanto raccontato dall’azienda di Mountain View a Wired Usa sembrerebbe che la stessa Google abbia in programma di utilizzare in futuro il pulsante +1 come strumento per perfezionare i risultati delle ricerche e combattere lo spam in rete.
Recentemente, infatti, Google ha ampliato i poteri del pulsante +1 inserendoli nel suo nuovo Social Network Google+. È proprio per questo motivo che cliccando sul pulsante +1 su un qualsiasi sito o in un elenco di risultati di una ricerca il vostro feed di +1 di Google+ sarà aggiornato assieme al sito. Dunque, una sorta di concorrente del “Mi piace” di Facebook.
Naturalmente un sistema del genere è anche soggetto al rischio di essere facilmente aggirato da mani esperte per spingere articoli e post in cima alle ricerche, anche se meno pertinenti rispetto ad altri. Google, tuttavia, ha anche spiegato a Wired che “ci sono più di 200 segnali che utilizziamo per determinare il rank di un sito e nell’ultimo anno abbiamo apportato più di 500 miglioramenti all’algoritmo”. Non chiara, quindi, la posizione di Google che da una parte vuole capitalizzare il pulsante +1 per promuovere il suo servizio di social networking e migliorare la ricerca, mentre dall’altra deve stare attenta a non rimanere intrappolata nel suo stesso sistema offrendo agli utenti una ricerca addirittura peggiore rispetto all’attuale. Staremo a vedere!

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