Gli appassionati di giochi di ruolo hanno ormai solo l’imbarazzo della scelta: i totali per iPhone non mancano di certo, e tra conversioni e giochi originali è difficile stare dietro ad un mercato in così rapida espansione. Exitium: Saviors of Vardonia arriva dalla Corea e si getta subito nella mischia: ma in un mercato così vasto, riuscirà a farsi notare quanto basta da videogiocatori sempre più smaliziati?
Certo, i giochi di ruolo su iPhone non sono più una rarità. Eppure non si può negare che i prodotti di un certo livello scarseggino ancora: l’iPhone non ha ancora trovato il suo Final Fantasy, insomma. O almeno, qualcosa che ci vada vicino. La trilogia di Zenonia ha fornito un prodotto originale e divertente, e senza dubbio la Square con Chaos Ring ha gettato le basi per un una serie interessante… eppure nessuno di questi titoli si è meritato il bollino di “indimenticabile”, e i loro vari seguiti, per quanto ben fatti, hanno inevitabilmente deluso le aspettative, non riuscendo a sviluppare in maniera davvero convincete gli spunti. Il loro limite maggiore? Senza dubbio la trama: Chaos Ring regala uno scenario unico e avvincente, ma finisce per annacquare un po’ il tutto, Zenonia (e tantissimi altri) sono eternamente in bilico tra apprezzabile originalità e trito recupero di luoghi comuni.
Per questo quando ho sentito parlare di Exitium: Saviors of Vardonia, ho subito drizzato le orecchie. Questo gioco non promette solo ore e ore di sviluppo, ma anche una trama complessa, raccontata attraverso il punto di vista di quattro diversi personaggi giocabili, ciascuno animato dai suoi intenti e dalla propria storia personale. Le premesse per una narrazione davvero epica c’erano tutte insomma, e con una presentazione così invitante era proprio impossibile non prendere in considerazione questo titolo. Exitium promette veramente moltissimo: sia per ampiezza della storia che per tono epico della narrazione… ma purtroppo mantiene le sue promesse solo parzialmente.
La storia narrata è quella di uno guerra fra due regni contrapposti, Abylon e Arkan. A seconda del personaggio che si sceglierà di controllare si starà dall’una o dall’altra parte e si scoprirà un punto di vista leggermente diverso sulla medesima storia. I personaggi disponibili sono 4 e appartengono a 4 diverse classi: per ogni regno abbiamo un combattente che usa armi corpo a corpo (il Berserk e il Paladino) e un incantatore con armi di media gittata (Mago e Paladino). La scelta sta a noi, ma personalmente ho trovato più facili i personaggi del primo tipo, soprattutto per via del sistema di controllo, decisamente perfettibile. Per lo spostamento del personaggio, la dove lo standard è quello del classico joystick virtuale, Exitium usa invece una scomodissima tastierina a 4 tasti: un sistema poco pratico, soprattuto quando si controlla un personaggio che si deve tenere a una certa distanza dal nemico per colpirlo.
Superato il primo impatto, non proprio positivo, con i comandi, e presa confidenza con i menù, impariamo a conoscere i personaggi. Kiron Asha, il berserk, è un padre di famiglia devastato dalla voglia di vendetta. Galen Halleck, il mago, un giovane apprendista un po’ troppo fidicioso nel suo maestro. Jasen Idohan il tipico giovane paladino carico di entusiasmo. E Alia Arulan, unica donna del gruppo, è una specie di Candy Candy innocente al confine con la lobotomia.
Ho parlato di “gruppo”, ma meglio chiarire subito che i personaggi hanno un’interazione davvero minima tra di loro (se si escludono le ultime fasi del gioco) e tutto il gioco si svolge rigorosamente in solitaria. Sebbene questo non sia per nulla negativo, in se, bisogna anche ammettere che, considerate le premesse, questa è un po’ un’occasione mancata: un po’ di interazione in più avrebbe senza dubbio aggiunto emozione e profondità al gioco, rendendo più verosimili i personaggi. Dopo qualche ora di rodaggio con tutti, ho concluso l’avventura con il primo personaggio, Kiron, che mi sembrava leggermente meno banale degli altri.
La storia narrata non è esattamente innovativa e già dopo qualche ora non si ha difficoltà a capire dove va a parare… il resto del gioco è fondamentalmente una sequela di missioni di ogni tipo: da quelle semplicemente idiote (“Mi servono delle mele perché ho mal di gola!”) a quelle più essenziali alla storia (“Recupera la Grande Chiave Che Domina il Mondo!”) a quelle puramente ripetitive, stile lista della spesa (“MI servono 10 ragni, 20 scorpioni e 15 zanzare!”). La trama principale non manca nemmeno di divagazioni, spesso decisamente superflue e i boss sono raramente memorabili.
In questo senso le grandi promesse di Exitium: Saviors of Vardonia sono largamente disattese: la quantità oggettiva della storia non manca, certo, ma la sua qualità è tutta da verificare. Ed è un peccato perché lo stratagemma della narrazione incrociata sui 4 personaggi era qualcosa di davvero promettente.
Al di là di questo aspetto, e dei controlli migliorabili, Exitium è decisamente un buon gioco. Il suo sistema di avanzamento del personaggio è ben bilanciato tra personalizzazione e semplicità. Le abilità secondarie sono poche, ma utili e comode da usare. La loro progressione avviene in automatico, portando avanti la storia del personaggio, e il loro potere aumenta man mano che vengono usate.
Per quanto riguarda l’equipaggiamento, armi ed armature non mancano di certo: non solo è possibile comprarle dai mercanti (o on-line, da altri giocatori), ma è anche possibile crearne ad-hoc, utilizzando il fabbro e degli appositi materiali. Inoltre ogni arma può essere personalizzata, inserendo in appositi slot delle gemme, ciascuna delle quali ha delle caratteristiche particolari: possiamo migliorare l’attacco, la possibilità di infliggere danni critici, la difesa… o il quantitativo di monete d’oro che troviamo in giro. Inoltre ogni arma può essere potenziata, man mano che la si usa, sempre tramite il fabbro: un sistema intelligente per realizzare delle armi assolutamente uniche, e combinare i vari pezzi di equipaggiamento in modo da ottenere un personaggio davvero completo.
Nel gioco non manca, come ormai di moda in ogni gioco di ruolo, un negozio secondario, dove è possibile comprare oggetti premium pagandoli con soldi reali. In realtà buona parte di questi sono assolutamente superflui… con un unica, mostruosa, eccezione: altro spazio nel proprio inventario. Exitium: Saviors of Vardonia implementa il vituperato meccanismo già visto anche in Zenonia e lo spazio nel nostro zaino è limitato. Questo aspetto è particolarmente irritante, perché non solo obbliga a continui andirivieni dai villaggi (per fortuna resi semplicissimi dalla grande quantità di Pergamene di Teletrasporto presenti nel gioco) ma fa anche in modo che il giocatore non abbia mai sottomano quello eh gli serve, rendendo frustranti determinate missioni.
La gestione delle missioni è per il resto assolutamente chiara: il giocatore sa sempre dove andare e cosa fare, e la possibilità di perdersi è minimizzata dalla presenza di una mappa molto chiara, in alto a destra, e di numerosi teletrasporti che rendono molto immediati gli spostamenti, minimizzando la frustrazione dell’”Avanti-Indietro” tipica in certi titoli.
Una nota di merito va anche alla grafica: assolutamente gradevole rischia di essere quasi troppo “densa” per il piccolo schermo dell’iPhone (e trova sull’iPad la sua dimensione davvero ideale). Le musiche sono gradevoli, e nemmeno troppo ripetitive (anche se la possibilità di poter ascoltare la propria colonna sonora, in un gioco di questo tipo, sarebbe assolutamente fondamentale).
In conclusione Exitium: Saviors of Vardonia è un buonissimo titolo. Il suo unico limite è quello di promettere un po’ meno di quello che riesce a mantenere. Sebbene si tratti di un gioco di ruolo ampio e pieno di sfaccettature, la sua storia purtroppo non ha quell’afflato unico che rende i giochi di questo titolo indimenticabili: il potenziale era davvero notevole, ma si perde in un susseguirsi di quest e in un grinding esasperato, che pur non diventando noioso, lega le ali di questo titolo. Se Exitium: Saviors of Vardonia avesse
mantenuto fede alle sue promesse avremmo tra le mani un autentico capolavoro: invece si tratta di un gioco di ruolo coreano di ottima fattura, che non riesce però ad aggiungere assolutamente niente al genere. Exitium è un titolo da prendere al volo per ogni appassionato del genere… ma se state cercando una storia in grado di farvi piangere non vi rimane che rispolverare
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