Se nonostante l’ottimo Jetpack Joyride avete ancora una gran voglia di runner, permettetemi di presentarvi Temple Run: un giochino uscito qualche tempo fa, e decisamente “fuori dal coro” dei classici giochi di questo tipo… il che non è esattamente facile. Di runner ormai se ne sono visti di ogni tipo, e trovarne uno un po’ diverso dal solito diventa un’impresa decisamente impervia. Eppure Temple Run riesce a creare qualcosa di decisamente originale, all’interno di un panorama così saturo.
Innanzitutto, Temple Run offre una visuale in terza persona, alle spalle del protagonista, e invece di quella classica, laterale. Una differenza minima, ma significativa: il coinvolgimento è decisamente aumentato, mentre il giocatore si trova ad impersonare i panni di un esploratore in pieno stile Indiana Jones, intento a scappare da un branco di gorilla inferociti, in mezzo a delle intricate rovine azteche.
Inoltre Temple Run offre dei controlli leggermente meno immediati e più complessi di quelli classici dei giochi di questo tipo. I controlli di Temple Run si basano significativamente sui gesti: con uno swipe verso l’alto di salta, con uno verso il basso ci si china e con uno laterale si gira.
Già, perché in Temple Run c’è anche questa nuova, incredibile innovazione alla classica meccanica del runner: qui non si corre sempre diritti, ma sono previste addirittura delle svolte! Rivoluzionario! Il nostro esploratore si trova insomma a fronteggiare una serie di ostacoli, che gli si parano davanti: dovrà girare, saltare o scivolare a seconda del caso… ed è anche previsto l’uso del tilt per inclinare il dispositivo e far correre il malcapitato a destra o sinistra, su passaggi particolarmente stretti.
Insomma, è tutto un po’ più complesso, in termini di controlli, di Jetpack Joyride, che si gioca praticamente con un solo dito: un sistema di controllo di questo tipo è meno immediato e non mancano i casi in cui, tra maledizioni e insulti, ci si trova a “incasinarsi”, fornendo un gesto troppo “timido” e incerto e mandando il nostro eroe in pasto ai pesci, ma nel complesso bisogna dire che i controlli funzionano egregiamente: è tutta questione di farci l’abitudine.
In aggiunta al rimanere in vita, ci sono le solite monete da collezionare. Come sempre, non è una collezione fine a sé stessa: si tratta di metterle da parte per l’acquisto di power-up di vario tipo: invisibilità (che in realtà in invulnerabilità, almeno a certi elementi del percorso), calamite per le monete, e mega-monete vengono trovai in maniera casuale lungo il percorso, ma c’è anche la possibilità di sbloccare un moltiplicatore di monete (raddoppia il loro valore percorsi 1000 metri e lo triplica percorsi 3000) e uno speciale power-up che dona una seconda vita, se attivato prima di morire. Sono tutte aggiunte che permettono al giocatore abile di continuare a migliorare il proprio punteggio.
Inoltre c’è l’inevitabile sistema dei moltiplicatori. Reso celebre da Tiny Wings, questo meccanismo è presto diventato un vero e proprio standard nei giochi di questo tipo. Di che si tratta? In pratica realizzando determinati obiettivi, proposti man mano al giocatore, si sblocca un moltiplicatore progressivo di punteggio: questo garantisce una longevità molto superiore, poiché fornisce continuamente nuovi stimoli, non solo per via degli obiettivi da sbloccare, ma anche per i punteggi che continuano a migliorare. In fondo la dinamica arcade è il cuore pulsante di ogni runner, e mantenerla viva è una vera e propria arte, l’unica in grado di garantire longevità a giochi che ne sarebbero altrimenti costituzionalmente privi.
Temple Run, inoltre, è un’eccellente realizzazione grafica: l’ambientazione 3D è curata e si sforza di variare nel corso di ogni partita, con ostacoli di diverso genere e qualche (ridotto) cambiamento paesaggistico. Lo stile ironico delle vignette “in mortem” del personaggio si abina bene con le animazioni spassose della sua corsa scomposta, inseguito da branchi di mostruosi animali che di tanto in tanto fanno capolino alle nostre spalle, giusto per ricordare al giocatore che anche quando non li vede loro sono sempre li, a inseguire il malcapitato avventuriero.
Insomma, Temple Run è una piacevole sorpresa all’interno di un genere saturo fino alla nausea: forse non avrà avuto il battage pubblicitario di un Monster Dash, o la stessa personalità unica… ma si tratta di un titolo davvero originale, che merita di essere provato da chiunque abbia un po’ di amore per questo genere di giochi.
Temple Run è disponibile su App Store a 0,79 €