Steve Jobs aveva una personalità piuttosto altalenante. Una personalità che nel corso della sua vita lo spinse ad affrontare decisioni molto complesse in modo impulsivo, basandosi semplicemente sulle simpatie e sulle antipatie che poteva avere nei confronti della tematica. Fu così con il Newton, il primo palmare prodotto da Apple nel 1993, che, nel bene o nel male, fu un prodotto rivoluzionario per l’epoca in cui fu lanciato. Nel 2007 e nel 2010 il mondo avrebbe conosciuto innovazioni ben più consistenti, l’iPhone e l’iPad, ma probabilmente è solo grazie al Newton se Apple è riuscita ad offrire ai consumatori questi prodotti ormai indispensabili per molti.
Si può pensare che il primo dispositivo dotato di un display touchscreen prodotto da Apple sia stato l’iPhone, ma in realtà non fu così. Anni prima fu lanciato il Newton, un prodotto che ebbe un discreto successo e che rappresento comunque una piccola rivoluzione nel mercato della tecnologia dei primi anni novanta.
Dall’introduzione del Newton a quella dell’iPhone sono passati diversi anni. Sono cambiate le esigenze dei clienti, ma soprattutto sono cambiate le esigenze di Apple. Il Newton fu lanciato nell’estate del ’93 quando alla guida di Apple non vi era Steve Jobs ma l’allora presidente dell’azienda John Sculley. Questo fu un colpo durissimo per Jobs. Quando tornò alla guida di Apple, infatti, scelse sin da subito di eliminare il Newton dalla lista dei prodotti che Apple avrebbe continuato a sviluppare nei mesi seguenti. Fu come una vendetta per lui nei confronti dell’uomo che l’aveva praticamente espulso dall’azienda che lui stesso aveva fondato anni prima.
Secondo Steve Jobs il Newton era un prodotto che non rispecchiava le caratteristiche di Apple: era dotato di un sistema operativo di scarso livello, funzionava in modo poco fluido e per utilizzarlo era necessario un pennino. Decise così di accantonarlo assieme ad altri progetti scegliendo di dedicarsi solamente ai computer. Il Newton si basava su una buona tecnologia che fu però gestita male all’epoca da Apple. Liberando alcuni progettisti dallo sviluppo del Newton, Jobs avrebbe poi creato i due prodotti più innovativi e rivoluzionari della storia recente di Apple: l’iPhone e l’iPad.
A qualche anno di distanza, alcuni ingegneri mostrarono a Steve Jobs un prototipo di quello che sarebbe diventato poi il display multitouch di iPhone, iPod touch e iPad. L’idea di partenza era quella di realizzare un degno successore del Newton sfruttando tecnologie all’avanguardia. Ma non appena Jobs vide il nuovo display in vetro sul quale poteva impartire qualsiasi ordine semplicemente usando le sue dita, capì che da questa tecnologia poteva essere ricavato un telefono, un telefono che avrebbe cambiato le carte in tavola nel mercato della telefonia. Inutile raccontare come andò a finire.
Solo più tardi, dopo il lancio dell’iPhone, Apple tornò sui suoi passi e riprese lo sviluppo di un tablet la cui immagine avrebbe definitivamente fatto dimenticare quella del Newton. Nel 2010 nacque così l’iPad.
Il merito di Steve Jobs nel passaggio dal Newton all’iPhone e all’iPad è stato decisivo: il sistema operativo del Newton non era performante e neanche rapido, era dotato di diverse funzioni ma non tutte erano di fondamentale importanza. Jobs decise quindi di ridurre il numero di funzionalità di cui sarebbe stato provvisto il primo dispositivo iOS – l’iPhone del 2007 – e scelse di concentrarsi sull’immediatezza e sulla semplicità di utilizzo piuttosto che su tante piccole caratteristiche che reputava scarsamente utili. Il tempo gli avrebbe dato ragione anche in questo caso.
Per Jobs è stata quasi una rivincita nei confronti del Newton: i suoi prodotti hanno infatti surclassato il numero di vendite fatte registrare dal tablet del ’93 e sono diventati dei veri e propri oggetti di culto nella società moderna.