Altra causa in vista per Apple e i suoi “sempre-a-lavoro” avvocati: la società Tune Hunter ha dichiarato di detenere i diritti sulla tecnologia utilizzata senza permesso da Shazam per il riconoscimento dei brani musicali.
La Tune Hunter dichiara che il suo brevetto, identificato con il numero 6,941,275 e risalente al 2005, prevede un sistema di riconoscimento di una canzone, con tanto di nome dell’artista, semplicemente ascoltando il brano stesso da una qualsiasi fonte audio e sfruttando un database remoto. Addirittura il brevetto prevede l’uso di tale tecnologia su telefoni cellulari.
Tale sistema sarebbe stato impropriamente utilizzato dagli sviluppatori di Shazam.
Insieme a loro, sono stati citati in giudizio anche Apple, RIM, Samsung, Napster, Motorola, Gracenote, LG Electronics, Pantech Wireless, AT&T e Verizon, tutte società che utilizzano o hanno utilizzato Shazam, contribuendo alla sua diffusione e guadagnadoci sopra (si pensi al link iTunes presente in tutti i brani torvati tramite iPhone e Shazam).
L’azienda chiede ora il risarcimento dei danni e la cessazione dell’uso improprio del brevetto.