Nel mese di gennaio la EFF (Electronic Frontier Foundation) chiedeva l’aiuto di tutti per firmare una petizione e chiedere la proroga di una decisione dell’ente USA per la protezione del Copyright che, nel 2009, aveva dichiarato “legale” il jailbreak. Tale decisione ha però una scadenza e la petizione serve proprio per far riconfermare quanto stabilito tre anni fa. Tra i difensori del jailbreak non poteva certo mancare Saurik, che in un recente intervento ha voluto spiegare perchè tale pratica va considerata a tutti gli effetti “legale”.
Jay Freeman, meglio noto come Saurik, è il creatore di Cydia e in un intervento lungo 6 pagine ha difeso a spada tratta il jailbreak. Ecco un estratto del suo pensiero:
A seguito delle restrizioni imposte da vari produttori (si parla di jailbreak in generale ma il soggetto principale è Apple, ndr), alcuni sviluppatori hanno voluto aiutare gli utenti a fuggire da queste prigioni. Gli strumenti utilizzati consentono ai consumatori di installare qualsiasi software senza limitazioni tecniche e restrizioni imposte dall’alto. A seconda del tipo di dispositivo e al livello di contorllo imposto dall’alto, si parla di “sblocco del bootloader”, “jailbreak” o “rooting”, ma il risultato finale è lo stesso.
Questo processo non è facile e richiede molto lavoro. Gli aggiornamenti dei produttori rendono il lavoro ancora più complesso, soprattutto quando cerca di riaffermare il proprio pieno controllo sul dispositivo.
Insomma, per Saurik è una questione di principio: se il dispositivo l’ho pagato ed è mio, posso farci ciò che voglio. L’intervento completo di Saurik può essere letto da questo link.