Qualche appassionato utente videoludico ricorderà certamente Mino, un clone di Tetris ben fatto, che implementava il reparto online con le meccaniche collaudate che tutti abbiamo imparato ad apprezzare col tempo. La troppa somiglianza tra Mino e Tetris non era andata a genio alla Tetris Holding, che ha ben pensato di trascinare davanti ad un giudice la XIO Interactive. Facciamo un passo indietro e capiamo la storia dalle sue origini, per finire nella sentenza del giudice e capire quali ripercussioni potrebbe avere questa decisione giudiziaria su quella marea di cloni presenti in App Store.
Anni addietro vi avevamo presentato Mino come un gioco che ricalca le dinamiche del classico Tetris, ma con la variante di una modalità online fino a 5 giocatori. Il titolo, come ricorderete, poteva essere giocato sia in rete cellulare che in connessione Wi-Fi. Una volta entrati, occorreva soltanto selezionare la stanza di gioco fra quelle disponibili e scegliere se fare da spettatori, oppure giocare realmente contro altri avversari. Il tutto era anche condito da una splendida ed efficace chat che ci consentiva di fare conoscenza con gli altri player prima della partita. Subito dopo la release di gioco, in molti sollevarono dubbi sulla possibile querelle legale tra gli sviluppatori di Mino e quelli di Tetris. Puntuale come un orologio svizzero ecco iniziare la causa, che ha portato alla rimozione del gioco in App Store. Vediamo i termini della controversia.
Nella causa tra Tetris Holding, LLC contro XIO Interactive, LLC, la corte ha rigettato quella che ormai è diventata la difesa standard di tutte le case sviluppatrici di cloni, atteso che esso copia non solo gli elementi espressivi del gioco, ma anche quelli funzionali del titolo originale. Il giudice ha ritenuto gli sviluppatori di Mino responsabili per aver infranto i copyright di Tetris, nonché la sua immagine commerciale. Così facendo, la corte ha assegnato un’arma molto importante a tutti gli sviluppatori che vedono apparire in App Store giochi-cloni. Questi non potranno più rifugiarsi dietro una difesa standard, perché adesso la strada per tutelare l’immagine commerciale del prodotto sembra davvero spianata.
La corte precisa che le regole e le meccaniche basi del gioco non sono di per sé tutelabili, ma è il modo con cui la Tetris Holding ha deciso di presentare queste idee, anche in termini di apparenza visiva, che deve essere oggetto del copyright.
A riguardo la Xio Interactive aveva argomentato che le regole e le funzionalità base di un gioco non dovrebbero essere tutelabili in termini di diritti d’autore. La stessa società, prima di questa drastica decisione, aveva rassicurato tutta la comunità online, dichiarando che avrebbe tutelato i giocatori e protetto il gioco fino al limite delle proprie risorse. Insomma, hanno tentato di proteggere il titolo, ma senza riuscirvi. Per i giudici Mino è troppo simile al Tetris, non solo nelle meccaniche di gioco e nelle funzionalità, ma anche nell’espressione audio visiva.
Vedremo come si evolverà la situazione e se Mino avrà nuovamente spazio in App Store. Quello che attualmente possiamo dire, è che tale decisione è una vera e propria manna dal cielo per molti sviluppatori che vedono fiorire in App Store giochi cloni, che oltre ad imitare le meccaniche di gioco dell’originale, tendono ad utilizzare elementi audio visivi che si avvicinano alla loro fonte di “ispirazione”.
Law Sunstein e PCGamer | via Touch Arcade