PicapiCamera è la prima applicazione al mondo che utilizza la tecnologia di comunicazione a luce visibile, la cosiddetta Visible Light Communication Technology. Grazie alla suddetta sarà possibile inviare e ricevere dati attraverso una codifica luminosa.
PicapiCamera è la prima applicazione al mondo che sarà in grado di trasferire dati sfruttando una codifica luminosa, il tutto è permesso grazie alla cosiddetta visible light communication technology (tecnologia di comunicazione a luce visibile). Nello specifico il messaggio da inviare è codificato sfruttando luci rosse, verdi o blu che lampeggiano costantemente sul display del dispositivo. A questo punto l’altro device rileva le suddette luci ed i dati vengono trasferiti da un iPhone all’altro.
Esistono due approcci alla comunicazione sfruttando la luce visibile. Il primo è quello di incorporare i dati in determinate fonti di illuminazione, ovvero quando spegnete o accendete il dispositivo. Sfruttando tale approccio, i dispositivi utilizzano fotodiodi. Parallelamente esiste un’altra possibilità, essa consiste in sensori di immagine di un device che catturano la luce attraverso la propria foto/telecamera. Da qui nasce l’idea di mettere in relazione la luce registrata da una telecamera con le informazioni recepite.
Sfruttando tale sistema sarà possibile scambiare il proprio indirizzo o numero di telefono con più persone, al massimo 5, invece che l’attuale scambio di informazioni solamente con un altro device. Sicuramente tale tecnologia è innovativa e molto pratica, considerate inoltre che potrete ricevere sino 5 indirizzi contemporaneamente. Siccome la sequenza dei dati trasferiti tramite tale processo è di 8 bit, il sistema sfrutta un espediente molto interessante ed allo stesso tempo veramente semplice: un numero ID, grazie anche al GPS, permette di effettuare il download del contenuto desiderato da un server cloud.
In un futuro non troppo lontano, Casio immagina di poter utilizzare il suddetto sistema anche per la segnaletica digitale. In altre parole il funzionamento dovrebbe essere molto semplice, il device invia una richiesta al server del tipo: “Che cosa è ID 100 a Makuhari?” e lo stesso risponderà: “è questa immagine”.
Grazie al suddetto la vostra telecamera dovrà solamente catturare alcuni pixel dell’intero blocco di colore e non l’immagine intera. E’ doveroso ricordare che il funzionamento dei codici QR è molto simile, ma presenta caratteristiche ben diverse da quanto descritto in quest’articolo.
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