L’accesso senza permesso ai contatti in rubrica è da sempre un argomento molto discusso per tutti i dispositivi iOS. Già in passato sono state scoperte delle applicazioni che accedevano agli indirizzi in maniera inappropriata, ad esempio ricordate il caso Path. In questi giorni l’azienda produttrice di antivirus Bitdefender ha scoperto che circa il 19% della app iOS accedono senza permesso ai contatti della rubrica.
La questione riguardante la violazione della privacy da parte di applicazioni installate su iPhone e iPad è sempre stata al centro di innumerevoli discussioni tra esperti del settore e semplici utenti. Nei mesi scorsi alcune app molto importanti sono state scoperte nell’accedere ai contatti della rubrica dei vari dispositivi su cui erano state installate, ad esempio ricordate il caso Path. In seguito alla scoperta è stato effettivamente sollevando un grandissimo polverone, tanto che molti esperti del settore hanno iniziato ad investigare ed esprimere le proprie opinioni.
In questi giorni Bitdefender, l’azienda produttrice di antivirus, ha confermato che circa il 19% delle applicazioni di iOS accedono senza il permesso dell’utente ai contatti salvati sul dispositivo. Parallelamente circa il 41% delle app traccia la vostra posizione, ovvero è sempre in grado di individuare il luogo specifico in cui vi trovate. Nonostante i suddetti risultati siano già abbastanza sconfortanti, è stato stabilito che il 40% dei software che memorizzano i vostri dati non li salvano correttamente, ovvero non sono stati criptati, un esperto di computer potrebbe accedere al server e scaricare tutti i dati di milioni di utenti.
La statistica è il risultato di un ampio studio che Bitdefender ha effettuato su oltre 65’000 applicazione attualmente scaricabili dall’App Store. Tra queste, nello specifico, il 18.6% accede a tutti i contatti della vostra rubrica senza chiederne il permesso, o naturalmente notificare l’operazione. La maggior parte dei dati “rubati” vengono salvati sui server dei relativi software, tuttavia è stato verificato che solamente il 57.5% protegge le informazioni con algoritmi di criptazione.
Catalin Cosoi, capo dei ricercatori a Bitdefender, ha voluto commentare le preoccupanti statistiche:
E’ preoccupante che i dati memorizzati dalle applicazioni non siano protetti da algoritmi di crepitazione e che sia molto diffusa la tracciabilità della posizione. Senza le notifiche di ciò che accade all’interno del software, per gli utenti è sicuramente difficile riuscire a capire tutti i meccanismi e a quali dati tali app hanno accesso.
In questi mesi di ricerca abbiamo notato un’inquietante serie di applicazioni che si comportano in questo modo. Fortunatamente con iOS 6 la situazione è destinata a migliorare, infatti Apple ha implementato nuove funzionalità relative alla privacy, proprio per cercare di arginare questo problema. Quando si utilizza un’app iOS per la prima volta, iOS 6 chiederà il permesso nel momento in cui si tenterà di accedere alla rubrica, alla vostra posizione ed anche al rullino fotografico; in questo modo potrete sapere a quali dati le app accederanno e potranno eventualmente memorizzare.
Sicuramente un buon passo in avanti, nella speranza che tali situazioni possano davvero scomparire completamente.
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