Nel corso dei mesi più volte vi abbiamo raccontato delle dispute legali in atto tra Apple e Samsung. Recentemente l’azienda Coreana ha accusato la società di Cupertino di aver “rubato” tecnologie proprietarie per utilizzarle nei vari iPhone e iPad. L’intenzione di Samsung è di concedere in licenza i brevetti necessari, ma le richieste paiono essere troppo alte.
Le dispute legali tra Apple e Samsung sono moltissime e si diffondono a macchia d’olio in tutto il mondo, secondo le ultime testimonianze, l’azienda Coreana è convinta che Apple avrebbe rubato tecnologie proprietarie per utilizzarle in tutti gli iDevice prodotti. L’intenzione sarebbe di concedere in licenza i brevetti coinvolti, tuttavia pare che le richieste siano effettivamente troppo alte.
Recentemente sono stati resi pubblici gli atti processuali dei contenziosi fra le società, nei documenti si legge che l’azienda di Cupertino ritiene le richieste di Samsung “eccessive e sleali”. Secondo quanto riportato da Reuters, la società Coreana avrebbe avanzato la richiesta del 2.4% delle vendite complessive di tutti i prodotti su cui è stata utilizzata la tecnologia contestata.
L’intenzione di Samsung è chiara, cercare di monetizzare il più possibile un brevetto precedentemente registrato. La risposta di Apple non si è fatta attendere, infatti “le richieste avanzate sono troppo alte, l’azienda non hai mai pagato tali cifre per ottenere in licenza brevetti da qualsiasi realtà”.
Nonostante le lamentele, l’azienda Coreana resta sulle proprie decisioni sottolineando il fatto di non aver “mai ricevuto una controproposta; risulta essere troppo semplice respingere l’offerta iniziale, rifiutare di negoziare e nel frattempo sfruttare dei brevetti proprietari senza pagare”.
Nelle carte non si legge effettivamente quanto Apple abbia pagato altre aziende per poter disporre di una serie di tecnologie proprietarie, resta il fatto che i brevetti contestati sono già stati concessi in licenza da Samsung ad altre realtà, ma a prezzi decisamente più ragionevoli. In aula di tribunale, la società di Cupertino ha dichiarato che potrebbe pagare al massimo l’1% delle vendite totali relative ai dispositivi contestati.
Al momento la proposta è al vaglio della corte, non appena verrà emesso un verdetto vi informeremo.
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