Nuovi problemi per Apple, in questi giorni la National Cheng Kung University di Taiwan ha citato in giudizio Apple per un paio di brevetti registrati a nome dell’ateneo ed utilizzati dall’azienda di Cupertino nell’assistente vocale Siri.
Come tutti voi sapete, Apple ha attive moltissime cause legali sparse il mondo intero, tuttavia in questi giorni è stata citata in giudizio in un paese in cui mai aveva dovuto affrontare dei processi. Stiamo parlando di Taiwan e l’accusante non è niente meno che un ateneo universitario, nello specifico la National Cheng Kung University.
Il motivo per cui Apple sarebbe stata citata in giudizio sono un paio di brevetti registrati a nome dell’università ed utilizzati dall’azienda di Cupertino nel nuovo assistente vocale Siri. I documenti, registrati nel 2007 e 2010, parlano in primis di “un sistema vocale in grado di riconoscere un input vocale, confrontarlo con una frase oppure una parola d’esempio di riferimento per poi restituire il migliore risultato in seguito alla comparazione dei precedenti valori”, in altre parole l’utente pronuncia una frase ed il sistema la registra, la confronta con una serie di input vocali predefiniti, una volta trovata la voce più simile a quella registrata, restituisce un risultato. Descritta in questo modo pare effettivamente essere molto simile al compito di Siri in tutti i nostri iPhone e, in futuro, iPad.
Parallelamente troviamo anche il secondo brevetto che parla di due pulsanti nel dispositivo mobile “per allenarsi nella pronuncia delle frasi e per avviare l’assistente vocale”. Indubbiamente entrambi i brevetti rispecchiano pienamente quanto Siri è in grado di compiere, contattati da Reuters, i membri dell’università hanno sottolineato di aver citato in giudizio Apple, e non di averla prima contattata, “perchè è il metodo più rapido per vedersi riconoscere i diritti sulle proprietà intellettuali”.
Al momento la sede locale dell’azienda non ha rilasciato dichiarazioni, in caso di novità vi terremo aggiornati.
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