Scott Forstall parla di come “Project Purple” sia diventato l’iPhone

Dopo Phil Schiller è salito sul banco dei testimoni Scott Forstall, dirigente a capo del settore iOS, che nella sua testimonianza ha parlato delle difficoltà iniziali riscontrate nella creazione dell’iPhone, noto in precedenza come “Project Purple”.

Forstall ha quindi riportato alcune interessanti informazioni sulla nascita dell’iPhone, soprattutto rispetto al periodo in cui Jobs andò da lui chiedendogli di sviluppare il software per il telefono e vietando l’assunzione di chiunque fosse esterno alla compagnia: “E’ stata una vera sfida”, ha dichiarato Forstall. Le difficoltà tuttavia non si limitarono all’impossibilità di assumere persone esterne: anche potendo chiamare chiunque fosse interno ad Apple, Forstall non poté dir loro del progetto su cui avrebbero lavorato o a chi avrebbero fatto rapporto e, per questo, dovette andare a caccia di “superstars” all’interno di Apple.

Stiamo avviando un altro progetto,” diceva alle persone nel suo ufficio. “E’ così segreto che non posso dirti di quale progetto si tratti.” 

Per trovare persone con cui lavorare al progetto Forstall diceva che sarebbe stato necessario rinunciare a notti e fine settimana per anni, affermando tuttavia che questo progetto avrebbe reso la loro carriera “fantastica.” All Things D continua nel descrivere la fase iniziale di progettazione:

Il team occupò una delle strutture di Apple a Cupertino e lo chiuse. Iniziò con un singolo piano con lettori badge e telecamere. In alcuni casi, anche gli addetti al team dovevano mostrare i propri badge cinque o sei volte.

L’obiettivo era di creare un telefono che gli stessi impiegati di Apple avrebbero voluto portare, ha dichiarato Forstall.

Stando alle parole di Forstall la compagnia voleva anche sviluppare un modo per fornire agli utenti il “vero Internet”, a differenza dei browser presenti sui telefoni del tempo basati sulla tecnologia WAPTuttavia i problemi riscontrati nella creazione dell’iPhone sono stati anche altri, come riportato da AppleInsider:

Forstall ha sottolineato come gran parte dell’innovazione dell’iPhone fosse inerente al touchscreen dell’iPhone e, in modo particolare, all’uso del touchscreen capacitivo rispetto ai sensori resistivi comunemente utilizzati per essere usati con un pennino. Un’altra sfida riguarda il fatto che il software di Apple fosse storicamente stato progettato intorno a tastiera e mouse.

Ogni singola parte del design dovette essere ripensata per il touch. Iniziammo con una nuovissima interfaccia. E questo è uno. Secondo, non volevamo avere una tastiera fisica. Se guardi indietro al 2005 quando il team di ingegneri iniziò a lavorarci sopra, gli smartphone avevano tutti una tastiera fisica. Il più popolare al tempo era il BlackBerry. Le persone ci presero per pazzi.

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