Come sappiamo, qualche mese fa Apple ha reso disponibile, ai soli sviluppatori, la nuova webpage di iCloud.com, visibile da qualche giorno a tutti gli utenti. Nel contempo, aveva anche provveduto a creare i nuovi indirizzi mail @iCloud.com. Vediamo cosa succederà fra qualche giorno..
Quando Apple presentò iCloud e lo rese gratuito, i nuovi utenti hanno avuto la possibilità di utilizzare una casella email con suffisso @me.com: questa tipologia di utenti ha avuto, quindi, pieno accesso alle stesse funzionalità degli utenti a pagamento (escluso qualche servizio aggiuntivo).
Ma, come ricorderete, prima di iCloud c’è stato MobileMe e prima ancora Mac.com. Tralasciando il passaggio degli utenti da Mac.com a me.com, cerchiamo di capire cosa accadrà a tutti coloro che hanno un acconto @me.com. Per chi non lo ricordasse, MobileMe offriva maggiori servizi rispetto al nuovo iCloud: spazio web per creare un proprio sito (utilizzando l’oramai accantonato iWeb), funzionalità iDisk (che permetteva di caricare file sul web) e altre funzione che, comunque, sono state riadattate per iCloud e le nuove funzioni di iOS (PhotoStreaming ha preso il posto di Gallery, ad esempio). Cerchiamo di capire, a questo punto, cosa accadrà all’atto pratico, basandosi sull’esperienza degli sviluppatori.
iCloud.com
L’accesso alla pagine web avverrà sempre con le vecchie credenziali: lo username (almeno fino al momento in cui è stato scritto l’articolo) risulta essere sempre completato con estensione @me.com. Per effettuare la verifica, abbiamo provato ad effettuare il login utilizzando l’estensione @icloud.com: in questo caso, i sistemi Apple restituiscono l’errore di credenziali di accesso errate.
Account Mail
I primi giorni in cui fu effettuato lo switch (per i soli sviluppatori) da @me.com a @icloud.com ci sono stati alcuni problemi: ve ne abbiamo anche parlato in un articolo che potete consultare qui. Il passaggio è molto semplice: la casa di Cupertino provvede a creare un ulteriore indirizzo email con estensione @icloud.com: questo nuovo indirizzo sarà associato al nostro account MobileMe. Questo vuol dire che se abbiamo un indirizzo [email protected], avremo anche un indirizzo [email protected]: chi invierà la mail, potrà farlo ad entrambi gli indirizzi.
Per quanto riguarda gli alias (che vi ricordo permettono di creare ulteriori indirizzi mail), dobbiamo distinguere tra quelli provenienti da MobileMe e quelli che verranno creati dopo il passaggio al nuovo servizio. Nel caso di nuovo alias, a valle della migrazione, questo verrà creato con la sola estensione @icloud.com. Per gli alias preesistenti, invece, il discorso è diverso: Apple provvederà a creare ulteriori indirizzi email associati all’alias, ma con estensione @icloud.com.
Facciamo un esempio: se abbiamo [email protected] dopo la migrazione avremo associato (sempre allo stesso alias) l’indirizzo [email protected]. Anche in questo caso, i due indirizzi saranno validi e potranno essere usati indipendentemente. Nel caso in cui volessimo cancellare gli alias, è bene notare che la cancellazione avrà effetto su entrambi: non è possibile cancellare, ad esempio, [email protected] ed utilizzare il solo [email protected].
Client Mail
Nella configurazione del client Mail su OS X, il sistema operativo riconoscerà (come faceva con gli account MobileMe) automaticamente tutti gli indirizzi associati: ciò vuol dire che avremo tanti indirizzi @icloud.com quanti quelli di @me.com. Purtroppo si tratta di una duplicazione cui, al momento non possiamo fare nulla: per ridurre il numero degli indirizzi mail, la sola possibilità è quella di eliminare i vecchi alias e ricrearli con la sola estensione @icloud.com, con la condizione che poi dovremo, necessariamente, andare avvisare tutti colori che conoscono il vecchio alias. Purtroppo, non c’è nessun modo per poter eliminare i due account principali: questi sono legati tra loro a doppio filo ed utilizzati da Apple per la risoluzione dell’indirizzo iCloud associato a quello i MobileMe.
Questo passaggio, che dovrebbe risultare trasparente per l’utente, dovrebbe avvenire già nei prossimi giorni con l’uscita di iOS6: speriamo solo che non sopraggiungano gli stessi problemi patiti da alcuni sviluppatori