Questa settimana nell’App Store USA è accaduto un fatto importante, considerato un momento storico per il mercato delle app iOS. Nel momento in cui Pages (il famoso elaboratore di testi di Apple) è uscito dalla classifica delle 10 applicazioni più redditizie, in questa lista non erano più presenti app a pagamento per iPad.
Ricordiamo tutti che, quando uscirono le prime app per iPad il mercato era dominato prevalentemente da applicazioni con prezzi più o meno alti, imitando quello che era un mercato del software ancora legato a vecchie regole e concetti.
Negli anni scorsi abbiamo però assistito ad un significativo cambio di tendenza degli sviluppatori, che hanno realizzato questo semplice assioma: le app gratuite con un sistema di in-app purchase intelligente e con dei ganci appetibili per l’utente (oggetti, potenziamenti, upgrade della versione completa come, ad esempio, Ruzzle) creano molto più reddito rispetto alle app a pagamento.
Lo stesso principio si applica all‘App Store iPhone: attualmente è presente solo un’applicazione a pagamento nella classifica delle top 20 app più redditizie.
Si può notare che alcune delle app che generano più guadagni abbiano un volume di download relativamente basso; ad esempio Clash of Clans che è stata l’app numero uno più redditizia per tutto il mese di gennaio, è solamente 53esima nella classifica dei download per iPad, stessa cosa per Hay Day, settima in classifica nelle applicazioni più redditizie per iPhone, ma solo 104esima come volume di download.
Gli sviluppatori hanno capito come separare la rendita dell’app dal numero dei download che gli utenti hanno effettuato, creando giochi gratuiti che “seducono” i loro fan, pronti a pagare in-app per sbloccare contenuti aggiuntivi.
Sembra proprio che le app a pagamento stiano diventando pezzi da museo, considerando che la prima applicazione a pagamento per iPhone nello store USA è Wood Camera e si piazza solamente al 46esimo posto nella lista delle app più redditizie.
Il futuro appartiene davvero alle applicazioni gratuite?