Dopo un lungo processo, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Denise Cote ha stabilito che Apple ha cospirato con diverse case editrici per aumentare il prezzo degli e-book. A seguito di questa decisione, presto inizierà un nuovo processo per stabilire i danni che l’azienda di Cupertino dovrà pagare.
Da quando il processo sull’aumento dei prezzi degli e-book è iniziato, diversi editori inquisiti hanno deciso di risolvere la questione pagando quanto dovuto al governo degli Stati Uniti, ma Apple e altre case editrici hanno invece preferito affrontare la causa convinti di aver ragione. Evidentemente non era così, ed oggi è arrivata questa doccia fredda per Apple.
Con questa sentenza, il Dipartimento di Giustizia ha affermato che Apple e sei grandi editori hanno cospirato per aumentare i prezzi degli e-book venduti tramite l’iBookstore. Il nodo della questione era una clausola nei contratti tra Apple e dli editori, la quale prevedeva che le case editrici non potevano vendere gli e-book su altri store digitali (come quello di Amazon) a prezzi inferiori rispetto a quelli scelti per l’iBookstore.
Tale clausola ha permesso ad Apple di conquistare un’importante quota di marcato e ha contribuito a far aumentare il prezzo degli e-book rispetto allo standard di Amazon dei 9,99$.