In anticipo rispetto alla presentazione mondiale dei nuovi iPhone di questo venerdì, i suddetti dirigenti Apple si sono lasciati coinvolgere in alcuni colloqui. Stamattina presto, infatti, si è tenuta un’intervista con Tim Cook, Craig Federighi e Jony Ive e successivamente sono state rilasciate alcune dichiarazioni durante una chat con USA Today.
Mentre si parlava dell’abbandono dello skeuomorphism tanto caro a Steve Jobs e Scott Forstall, Jony Ive ha spiegato:
Nel novembre scorso, quando abbiamo cominciato a lavorare ad iOS 7, abbiamo capito che le persone ormai si trovano a loro agio con i dispositivi touch, ne comprendono i benefici e non hanno più bisogno di pulsanti fisici. Quindi c’è un’incredibile libertà nel non dover fare riferimento al mondo fisico. Stavamo cercando di creare un ambiente che fosse meno specifico”.
In modo analogo Craig Federighi ha spiegato che i miglioramenti grafici introdotti nei dispositivi mobili in qualche modo hanno escluso il bisogno di dover mantenere alcuni elementi che avevano costituito dei pilastri per le precedenti versioni di iOS.
“Questa è la prima interfaccia utente introdotta dopo il display retina, con grafica ed effetti notevoli consentiti dalla tremenda ed accresciuta potenza delle GPU, quindi abbiamo avuto un nuovo set di strumenti di cui poter disporre rispetto a quello utilizzato sette anni fa, quando venne lanciato il primo iPhone. In precedenza le ombre che utilizzavamo erano un buon sistema per distrarre gli utenti dai limiti del display, ma con un display preciso come questo non c’è nulla da dover nascondere”.
E Ive ha aggiunto: “Si, abbiamo voluto concentrarci sui contenuti ed uscire dal percorso precedente”.
Ci sono molte informazioni interessanti nell’intervista e considerato quanto siano rare le interviste con i dirigenti Apple vale la pena di leggere per intero il pezzo di USA Today.