FaceTime è sempre più un servizio all’avanguardia, come dimostra la recente aggiunta in iOS 7 che permette di effettuare chiamate audio e non solo video, in modo del tutto gratuito, verso altri utenti iOS e Mac. Fantastico, verrebbe da dire, se non fosse che su App Store esistono un sacco di applicazioni che permettono di effettuare chiamate tramite connessione dati (sia audio che video), senza alcun limite di piattaforma.
Il vero difetto di FaceTime, infatti, è che rimane ancora – inspiegabilmente – una tecnologia esclusiva per gli utenti Apple. Solo se hai un dispositivo iOS o un Mac puoi effettuare videochiamate e chiamate audio tramite FaceTime, senza la possibilità di chiamare utenti che utilizzano smartphone di altre piattaforme. Certo, FaceTime è integrato nel sistema operativo ed è semplice ed immediato da utilizzare, ma rimane pur sempre troppo limitato.
Forse non tutti ricordano che nel 2010, quando Steve Jobs presentò FaceTime, lui stesso disse che presto questa tecnologia sarebbe diventata uno standard aperto, in modo che anche altre aziende avrebbero potuto sfruttarlo. E questa idea aveva senso, visto che FaceTime è realizzata proprio su una varietà di standard aperti. Purtroppo, però, al momento Apple impedisce ancora a società terze di utilizzare questa tecnologia.
E se proprio Apple non vuole “aprire” FaceTime ad altre piattaforme, potrebbe almeno farlo funzionare come iMessage. Il servizio di messaggistica ideato da Apple – malgrado sia “chiuso” – funziona alla perfezione perchè riconosce automaticamente la persona a cui stiamo inviando il messaggio: se tale utente ha un dispositivo iOS e può ricevere un iMessage, allora l’iPhone o l’iPad invieranno tale tipologia di messaggio; se, invece, l’altra persona in quel momento non è connessa ad internet o semplicemente non ha un dispositivo iOS, allora viene inviato un normale SMS. Il tutto in modo automatico.
Con FaceTime questo non è possibile: o l’altra persona ha un dispositivo iOS/Mac abilitato, oppure nulla. Apple potrebbe invece fare in modo che automaticamente, la chiamata FaceTime diventi una chiamata standard (sempre con l’OK di chi sta chiamando), oppure potrebbe fare come succede con Skype, dove chi vuole effettuare la chiamata via internet può vedere quali contatti sono “attivi” in quel momento.
Certo, per un’azienda che ama innovare e conquistare nuovi utenti è un bene avere tecnologie esclusive. Abbiamo già parlato dell’ottimo iMessage, ma anche Siri è una prerogativa di iPhone e iPad, e mai nessuno si aspetterebbe un Siri Apple per Android o Windows Phone. Siri deve “catturare” nuovi utenti, e comunque può essere utilizzato per comunicare anche con utenti di altri smartphone, ad esempio chiedendo all’assistente virtuale di inviare un SMS.
L’esclusiva di FaceTime è diversa. Non è possibile utilizzare FaceTIme per chiamare un utente “non FaceTime”. Proprio per questo motivo, è sì una funzione eccellente, ma non tale da convincere un nuovo utente ad acquistare un dispositivo iOS. Anche perchè, come detto all’inizio, su App Store esistono decine di alternative cross-platform molto interessanti, come Skype, Tango e Viber.
Insomma, con le videochiamate probabilmente Apple deve assumere un comportamento più aperto. Cosa ne pensate?