L’Antitrust indaga su Apple, Google e Gameloft: nel mirino gli acquisti in-app

I freemium, titoli disponibili gratuitamente sugli store ma con acquisti in-app per poter completare il gioco, sono sempre più diffusi, ma le cose potrebbero cambiare in futuro, almeno in Italia. L’Autorità Antitrust ha infatti deciso infatti di indagare sulla pratica degli acquisti in-app portata avanti da Apple, Google, Amazon e Gameloft.

ANTITRUST

In una nota del’Antitrust, si legge che l’Autorità “ha deciso di avviare un’istruttoria nei confronti di due società del gruppo Google, di iTunes, la filiale di Apple che gestisce gli iTunes store in Europa, di Amazon e Gameloft, società che sviluppa e pubblica videogiochi scaricabili da Internet, in merito alle app che appaiono gratuite ai consumatori e che invece richiedono acquisti successivi per poter continuare a giocare“.

Il procedimento – si legge nella nota – dovrà verificare se questi comportamenti costituiscano pratiche commerciali scorrette: i consumatori potrebbero essere indotti a ritenere, contrariamente al vero, che il gioco sia del tutto gratuito e, comunque, non sarebbero messi in grado di conoscerepreventivamente gli effettivi costi dello stesso. Sussisterebbero, inoltre, carenze informative circa gli strumenti per escludere o limitare la possibilita’ di acquisti all’interno dell’App e le relative modalità di attivazione“.

Apple ha 20 giorni di tempo per rispondere all’Antitrust, con il rischio di dover pagare una multa da 5 milioni di euro.

Apple già da tempo consente di disabilitare gli acquisti in-app per evitare spese non previste, e da qualche settimana identifica con un’apposita scritta quei titoli gratuiti che però prevedono acquisti aggiuntivi. Basterà questo a rassicurare l’Antitrust?

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