La WWDC di quest’anno è stata le più accogliente e amichevole degli ultimi anni, non solo nei confronti degli sviluppatori, ma anche per quanto riguarda i giornalisti. Apple ha anche dato l’addio a Katie Cotton, la tanto temuta regina dei PR, che ha sempre avuto un rapporto freddo e distaccato con la stampa. Una piccola Steve Jobs in quanto al timore che riusciva a suscitare, che ora non fa più parte dell’azienda… forse perchè Tim Cook vuole cambiare definitivamente registro. E’ l’ora dei Bravi Ragazzi?
Un importante sviluppatore americano ha scritto su Twitter: “Negli ultimi anni ci è sembrato che l’unico obiettivo di Apple fosse quello di metterci al nostro posto. Ora, invece, ci si sente come dei vecchi amici”.
I cambiamenti recenti dimostrano quella che sarà la nuova Apple. Anche se l’azienda continua a macinare prodotti e guadagni da record, l’approccio verso l’esterno è molto diverso rispetto al passato: niente più leadership spietata e politiche pressanti. Ora tante cose sono cambiate e Apple è diventata molto più “amichevole”.
Ma in un mondo dove i bravi ragazzi finiscono sempre ai margini, questo nuovo approccio non può essere un rischio? Tim Cook crede di no.
Gran parte della ritrovata amicizia di Apple si è estesa a tutti gli sviluppatori. Apple ha capito che gran parte del successo di iPhone e iPad è dovuto proprio alle applicazioni presenti su App Store e, quindi, è arrivato il momento di tenere gli sviluppatori in dovuta considerazione e di ascoltarli di più. Un esempio è dato da Swift, il nuovo linguaggio di programmazione per iOS che permetterà anche ai meno esperti di creare app, ma anche dall’apertura verso le tastiere e dalle tante altre API che permetteranno agli sviluppatori di sfruttare molte più funzioni dell’iPhone.
Si ha quasi la sensazione che qualcuno, in Apple, abbia avuto mandato di compilare un elenco di tutte le richieste e i reclami, per poi realizzare quello che gli stessi sviluppatori vogliono maggiormente.
Apple sembra più attenta anche alle richieste dei clienti, come dimostra il lancio di iMac più economici e di un iPhone 5c che, in ogni caso, costa meno rispetto alla media dei nuovi smartphone Apple. E presto avremo un iPhone con schermo più grande, proprio per far contenti tantissimi utenti che desiderano un display da almeno 4,5 pollici.
Il successo mediocre di alcuni di questi prodotti (vedi l’iPhone 5c), però, solleva una questione importante: dare alla gente quello che vuole funziona davvero? Steve Jobs è stato sempre contrario alle ricerche di mercato, e i fatti gli hanno dato ragione: “Il cliente” diceva “non sa quello che vuole fin quando glielo si mostra“. Spesso, Jobs prendeva decisioni impopolari, che poi si rilevavano vincenti.
Il punto è che grazie all’iPhone Apple ha un potere enorme rispetto alla concorrenza: il controllo completo su hardware e software. Microsoft regna sul desktop, ma nel mobile non ha quasi voce in capitolo; Samsung ha un grande successo nell’hardware, ma non ha un suo sistema operativo mobile; per Google, vale il discorso inverso: ha il software, ma non ha l’hardware. Questa posizione di vantaggio potrà essere sfruttata ancora di più con nuove categorie di prodotti, come l’iWatch o la iTV, e portare Apple sempre più in alto, malgrado questo nuovo approccio “amichevole”.
Ovviamente, non sempre Apple si comporta da “amica”: è di recente la notizia che in Cina si farà di tutto per punire i blog che pubblicheranno foto di prodotti Apple prima del loro lancio. Ancora, l’azienda ha detto basta alle pubblicità gestite dall’esterno, e presto creerà i propri spot in casa.
Insomma, la realtà è ben più complessa di un semplice “amico” o “meno amico”. Apple continua a macinare soldi, dicevamo, e lo farà anche in futuro: l’obiettivo, in fondo, è sempre quello. Ma ora, Tim Cook vuole aprirsi maggiormente rispetto al passato, e forse con tutti i cambiamenti che ci sono stati nel mondo della tecnologia questo è il comportamento più giusto, che lo stesso Jobs avrebbe preso in considerazione.