Angry Birds è stato uno dei giochi di maggior successo degli ultimi anni, tra i primi titoli per dispositivi mobile ad aver creato un vero e proprio fenomeno di costume che si è poi esteso ai giocattoli e al merchandising. Fenomeno che, però, negli ultimi mesi sta vivendo un periodo di crisi profonda, dalla quale non sembra esserci via d’uscita.
E’ un dato di fatto che il gioco creato da Rovio nel 2009 (con successivi seguiti) ha ormai perso appeal, dopo un periodo di grandissimo successo. Giocattoli, spin-off con licenze ufficiali di importanti film, magliette, tazze e merchandising in generale, tutto faceva presagire ad un brand che sarebbe durato per anni. Non a caso, si parlava anche di un film d’animazione dedicato interamente alla serie. Ora, però, tutto sembra essere tramontato: Angry Birds non cattura più interesse.
A dimostrarlo sono i dati finanziari dell’ultimo anno, con un fatturato in netto calo che ha portato Rovio a cambiare i suoi vertici. Il nuovo CEO dell’azienda è Pekka Rantala, che succede al dimissionario Mikael Held. Quest’ultimo aveva deciso di dimettersi spontaneamente dopo la pubblicazione del bilancio 2013, dal quale emergeva un dimezzamento degli utili: i profitti sono calati dai 77 milioni di euro del 2012, ai 37 del 2013.
La perdita di interesse verso Angry Birds era stata prevista da diversi esperti del settore, visto che le dinamiche di gioco troppo semplici non avrebbero mai consentito a Rovio di proporre innovazioni e capitoli troppo diversi dai primi. Insomma, per un gioco di questo tipo – semplice ed immediato – è stato già un miracolo aver raggiunto il successo degli ultimi anni.
Ora Angry Birds è troppo maturo, e non c’è più un ricambio di utenti. In tanti smettono di giocarci e in pochi iniziano. Si tratta, comunque, di un problema comune a tutti i titoli di questo tipo. Inoltre, Rovio si è arroccata su se stessa e non ha mai proposto titoli innovativi o diversi dal primo Angry Birds, limitandosi ad aggiungere nuovi capitoli, nuovi personaggi e qualche piccola dinamica originale. E quei pochi tentativi di portare innovazione, come Angry Birds Epic, sono stati dei veri e propri flop.
Insomma, la serie Angry Birds è destinata a terminare. Riuscirà Rovio a risollevarsi, staccandosi però definitivamente dagli uccellacci?