Ora è davvero la Apple di Tim Cook

L’evento del 9 settembre non sarà ricordato solo per i nuovi iPhone e per il Watch, ma anche perchè segnerà l’inizio di una nuova Apple. Quella di Tim Cook.

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Fino a ieri, l’influenza di Steve Jobs era ancora presente nei vari iPad Air e iPhone 5/5s, visto che la progettazione degli stessi era iniziata prima che il co-fondatore dell’azienda ci lasciasse. Oggi, invece, abbiamo una serie di nuovi dispositivi nati solo ed esclusivamente dalla testa di Tim Cook e dei suoi più stretti collaboratori, Jony Ive in primis.

E’ stucchevole chiedersi ancora se Steve Jobs avrebbe mai presentato un iPhone così grande o uno smartwatch rettangolare. Steve Jobs, purtroppo, non c’è più e non potremo mai sapere cosa avrebbe fatto nel 2014, alla luce anche di un mondo tecnologico radicalmente cambiato. Se Steve Jobs avesse lasciato Apple 10 anni fa, e poi qualche suo successore avesse presentato iTunes per Windows, tutti avrebbero detto che “no, lui non lo avrebbe mai permesso“. Steve Jobs era infatti fortemente contrario ad una versione Windows di iTunes, prima di cambiare idea alla luce di alcuni cambiamenti. E quel cambio di idea fece la fortuna degli iPod. Insomma, meglio lasciare da parte i se e i ma, visto che tutti, anche Jobs, possono cambiare opinione.

Oggi possiamo dire che Apple è davvero (finalmente) quella di Tim Cook, piaccia o non piaccia. Steve Jobs amava dire che la tecnologia si intersecava con l’arte, Tim Cook invece ha creato altre intersezioni, come quelle con la moda e con l’economia. Apple Watch e Apple Pay sono sue creature.

E il Watch è il primo – vero – nuovo dispositivo presentato da Apple da quando nel 2010 uscì l’iPad. E anche i nuovi iPhone 6 hanno un design “sconosciuto” a Steve Jobs.

Tim Cook ha fatto capire che il futuro di Apple sarà sempre più collegato al mondo della moda, al fashion, e a quello dell’economia e dei pagamenti elettronici. Apple si sta avventurando in una nuova strada, che ha due percorsi da dover affrontare. E’ difficile infatti ricordare quando Apple è entrata in due grandi categorie di nuovi prodotti (indossabili, pagamenti mobile) nello stesso giorno.

Ovviamente Tim Cook non rinuncia all’arte tanto amata da Steve Jobs, come dimostra il tributo degli U2 e la disponibilità gratuita del loro ultimo album per gli utenti iTunes. E anche Steve Jobs era collegato al mondo della moda, se è vero che ci teneva tantissimo, forse troppo, al design dei suoi dispositivi. 

Ovviamente, tutte queste nuove iniziative volute da Tim Cook hanno lo scopo di raggiungere gli stessi obiettivi che Apple si pone da anni: creare un ecosistema di dispositivi, software e servizi, che deve indurre gli utenti a non lasciare mai i prodotti Apple. Non si potrà usare Apple Pay senza un iPhone, così come non si potrà usare il Watch senza uno smartphone Apple.

Insomma, l’azienda è a una svolta per raggiungere gli stessi obiettivi di sempre. Una svolta che porterà Apple nel mercato dei phablet, in quello degli smartwatch e in quello dei pagamenti elettronici tramite dispositivi mobile.

E’ emblematico il fatto che Tim Cook abbia scelto per questo evento una location storica per Apple, lì dove 30 anni fa venne presentato il primo Mac. Un ricordo del passato per aprire le porte del futuro.

Anche la presentazione è stata diversa. Niente dati e numeri iniziali (di una noia mortale), e via subito al dunque con i nuovi iPhone. Una presentazione senza soluzione di continuità, che non ha annoiato mai. E poi quella frase, “One More Thing“, pronunciata per la prima volta da Tim Cook dopo la morte di Steve Jobs. Una frase storica che meglio di qualsiasi altra poteva introdurre la novità che potrebbe cambiare le sorti dell’azienda. L’Apple Watch.

Lo stesso Tim Cook ha detto che quello di ieri è stato un giorno molto importante, quasi fondamentale per Apple. Se gli iPhone, lo smartwatch e i pagamenti mobile avranno successo, Tim Cook avrà avuto ragione. Altrimenti il rischio è alto.

Certo, altre aziende hanno presentato smartwatch e pagamenti elettronici nei mesi scorsi, ma sappiamo che Apple ha sempre aspettato prima di entrare in nuove categorie di prodotti. Lo ha fatto con il Mac, che non era certo il primo computer con interfaccia grafica e mouse, lo ha fatto con l’iPod, che non era il primo lettore Mp3 in commercio, lo ha fatto con l’iPhone, e lo ha fatto con l’iPad, che non era il primo tablet al mondo.

Oggi lo fa con l’Apple Watch, sicura che questo dispositivo rivoluzionerà ancora una volta il mercato, visto che la concorrenza fino ad ora non è riuscita a presentare un prodotto veramente di successo. E lo farà con i pagamenti mobile, grazie alla mole di dati utente già presente su iTunes

Allora sono questi i prodotti che decreteranno la consacrazione definitiva di Tim Cook? Solo il tempo ci darà la risposta, ma le premesse ci sono tutte. 

Anche il sistema di pagamento Apple Pay cambierà la vita di milioni di persone. Si tratta di un sistema semplice e sicuro, che permetterà di pagare qualsiasi cosa solo avvicinando l’iPhone al POS. Semplice e veloce. E poi l’Apple Watch ha poi una serie di funzioni tutte da scoprire, senza dimenticare il kit per sviluppatori che porterà alla luce migliaia di app. E le app, lo sappiamo, possono decretare il successo o il fallimento di una piattaforma (vero Microsoft?).

E anche gli iPhone 6 potrebbero superare il successo dei precedenti modelli: finalmente schermi più grandi, voluti dagli utenti, e soprattutto unici dispositivi a poter funzionare con il sistema Pay e con l’Apple Watch.

Ci sarà pure un motivo se ieri si è decretata la fine dell’iPod Classic, una creatura di Steve Jobs. Una fine che potrebbe rappresentare il nuovo inizio. Noi ce lo auguriamo.

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