Il 2014 è stato un anno in cui tutti hanno in qualche modo sentenziato sull’operato di Nintendo, sulle sue strategie di vendita e sulle proposte effettuate sul mercato. La situazione è sotto gli occhi di tutti e la motivazione principale è riscontrabile nel fatto che la fetta di mercato di Nintendo sta per essere divorata dai videogiochi mobile. Ovviamente le motivazioni possono essere tante altre, è chiaro, ma le intenzioni dell’azienda giapponese, che adesso punta a un unico obiettivo, suggeriscono che questa sia la più percorribile.
Il presidente Satoru Iwata, intervistato da Nikkei Asian Review, ha confermato che Nintendo guarda moltissimo al mercato degli smartphone nell’ultimo periodo: «La compagnia giapponese sta pianificando di ricreare i giochi mobile, rilasciati su smartphone, sulla piattaforma 3DS. Mantenendo i costi di sviluppo molto bassi, sarà possibile offrire prodotti molto meno costosi rispetto a quelli realizzati fino a ora. Anche le prove gratuite aumenteranno, così da poter offrire un primo stage gratis e poi chiedere di acquistare il prodotto» scrive la rivista asiatica parafrasando le parole e le intenzioni di Iwata.
Ovviamente tale situazione rappresenta una sorta di sconfitta per quanto riguarda il mondo Nintendo: se da un lato, infatti, non possiamo che esaltare il nuovo metodo di fare videogiochi da parte dei sistemi mobile, come d’altronde dimostrano il concetto di portabilità e di immediatezza rappresentato dai prodotti iOS, dall’altro non possiamo sottolineare che il gap tra le produzioni è evidente. Su iPhone spesso ci ritroviamo dinanzi a titoli che provano a emulare Super Mario, ma non sono sicuramente della stessa consistenza: discorso analogo è fattibile anche per RPG che provano a vestire i panni di The Legend of Zelda, senza però riuscirci, non per lacune tecniche, ma per lacune di scenario e di esposizione dello stesso.
Non si può mascherare tale disagio nel concetto di nostalgia, perché è palese che guardare al futuro del mercato videoludico e pensare a un The Legend of Zelda su iPhone è possibile, ma allo stesso tempo rischierebbe di donare un prodotto di grande portata a un pubblico abituato a Candy Crush, Clash of Clans e Angry Birds, che di conseguenza rischierebbe di far cessare l’avventura di Link dopo pochi minuti, perché priva di quell’immediatezza che ha contraddistinto negli anni il mobile gaming. Allo stesso tempo proporre titoli per smartphone – già magari noti – su Nintendo 3DS a un pubblico abituato a ben altri scenari porterebbe una grande delusione in una fetta di mercato decisamente ampia. Vi immaginereste, quindi, a giocare a un Angry Birds su Nintendo 3DS spendendo magari 39,99 euro per l’acquisto?