ARTICOLO SPONSORIZZATO – iPhoneItalia ha intervistato il team Tiscali che lavora su indoona, l’applicazione che consente di inviare messaggi, chiamate e videochiamate gratuite da smartphone e da web.
Indoona ci permette di comunicare con i nostri amici e contatti direttamente da iPhone e da web in VoIP, sfruttando una connessione ad Internet. L’applicazione ci consentirà di chiamare, inviare messaggi e videochiamare gli altri utenti in possesso di indoona in modo del tutto gratuito, attraverso una connessione Internet sia Wi-Fi che 3G; per quest’ultima modalità ovviamente sarà necessario avere un pacchetto dati attivato dall’operatore telefonico sulla propria linea.
iPhoneItalia ha intervistato il team che lavora su indoona, per scoprire origine e sviluppo nel corso degli anni.
Quando è nata l’idea di indoona?
Parlare delle origini di indoona significa fare un salto indietro nel tempo, fino ad arrivare al 1999. In quell’anno, ci fu il primo progetto di Tiscali che dava la possibiltà di effettuare chiamate gratuite, sia urbane che extraurbane. Il servizio si chiamava Voispring ed utilizzava il protocollo internet per trasmettere la voce. Per funzionare c’era bisogno di un PC e di un microfono collegato, oltre ovviamente ad una rete internet attiva. Una volta configurato il tutto era possibile effettuare chiamate da Pc a Pc o da Pc a telefono e viceversa.
Una sorta di Skype ante-litteram?
Esatto. L’idea di un protocollo di comunicazione VoIP e chat completo è nata ben prima del boom di Skype. Tra l’altro Voispring non aveva alcun costo aggiuntivo rispetto a quello della connessione internet.
E poi?
Paradossalmente, il difetto di Voispring è stato quello di essere arrivato troppo presto. Il mercato italiano non era ancora maturo per un servizio di questo tipo. Nel 2009 è quindi nato wiPhone, un servizio che permetteva di effettuare chiamate verso numeri di rete fissa e mobile, sia nazionali che internazionali, a costi contenuti.
wiPhone era un servizio VoIP legato all’ADSL di casa, che poteva essere sfruttato in mobilità con tutte le reti Wi-Fi. Ovviamente, con le reti Tiscali l’accesso era automatico e veniva automaticamente scelta la rete Wi-Fi e non quella GSM.
wiPhone prevedeva un supporto limitato alla messaggistica istantanea, considerata di fatto una caratteristica secondaria. Ora siamo abituati a parlare di app, ma in quegli anni andavano per la maggiore gli smartphone Symbian e il concetto era molto diverso. Diciamo che wiPhone è nato a cavallo tra i “vecchi” smartphone e la rivoluzione portata poi dall’iPhone e da Android.
L’iPhone ha quindi cambiato il mercato…
In effetti sì. Con l’iPhone e l’App Store, wiPhone andava ripensato, soprattutto per potenziare il servizio di messaggistica. Ecco quindi che nel settembre del 2011 diamo l’addio a questo wiPhone per dare vita ad indoona. In pratica, si passa da un “servizio” ad una “app”.
Come si evolve indoona?
A differenza di altre app presenti sul mercato, abbiamo deciso di mantenere indoona su protocolli standard, per poter offrire tariffe telefoniche migliori (non avendo bisogno di interconnessioni speciali), ma anche per mantenerci aperti verso le nuove possibilità offerte sia dal mondo delle TLC che dalle costanti evoluzioni tecnologiche dei device in circolazione.
All’inizio, però, mancavano ancora i messaggi multimediali…
Lo step immediatamente successivo è stato proprio quello di integrare funzioni di messaggistica multimediale. Inizialmente, era possibile infatti inviare solo messaggi di testo, poi abbiamo integrato la possibilità di scambiare posizione, immagini e video. Un’app evoluta quindi, con tutte le funzioni offerte da altre app.
Arriviamo poi ad indoona 2.0. Posso definirla una parentesi social?
Nell’agosto del 2012 rilasciamo indoona 2.0, che come anticipavi tu offriva alcune funzioni “social”. Nello specifico, integrammo una sorta di micro-blogging in stile Twitter, il tutto inserito all’interno dell’app. Gli utenti potevano usare questa funzione social per scambiare anche file multimediali. Ci fu quindi il passaggio dall’one-to-one al social vero e proprio.
Cosa avete imparato da questa evoluzione?
L’esperienza social ci ha fatto imparare molto su questo complesso mondo, tanto da essere riusciti poi anche a “socializzare” il live streaming, con indoona stessa e poi con Streamago. In pratica, l’utente poteva inviare un post pubblico con video e trasmetterlo in tempo reale. Insomma, qualcosa di veramente innovativo, che probabilmente meritava un’applicazione a parte. Streamago Social è oggi un valido servizio di live broadcasting sul web, basato sugli sviluppi fatti a suo tempo per indoona.
Ci siamo però accorti che l’app indoona era troppo complessa e piena di funzioni, tanto che era difficile farne capire anche la natura. Alcuni utenti la vedevano come un’app VoIP, altri ancora come un’app di social network per la condivisione in tempo reale.
Questo ci ha portato a scindere le due cose: con indoona 3.0 abbiamo tolto l’integrazione del social network per focalizzarci sulle funzionalità di messaggistica e voce.
Prima, però, è arrivata un’altra novità…
Nell’ottobre del 2013, oltre ad aver aggiunto il live streaming, con indoona 2.5 abbiamo utilizzato una nuova tecnologia per offrire la chat di gruppo. Inoltre, abbiamo realizzato il client web con tecnologia webrtc, una funzione unica per app di questo tipo.
E indoona 3.0?
L’ultima versione della nostra applicazione è la più matura. Ci si concentra principalmente su voce e messaggistica, per offrire agli utenti un’app completa e semplice da utilizzare.
La nostra scelta è stata quella di snellire indoona, così nel novembre del 2014 abbiamo rilasciato la versione 3.0. Indoona è stata ripensata perché abbiamo capito che era importante focalizzarci sulle funzioni realmente in uso da parte degli utenti. Una fase importante, un passaggio obbligato che ci ha chiarito molto bene i passi necessari per costruire un’app che merita successo e che ci ha permesso di realizzare un’app più fluida e moderna, focalizzata su sul VoIP e la messaggistica one-to-one e di gruppo.