Scoprire se un amico è disponibile prima ancora di telefonare: ecco il nuovo brevetto Apple!

Gli utenti iPhone potrebbero presto avere un nuovo modo per scoprire facilmente se un amico è disponibile a prendere una chiamata, almeno stando al nuovo brevetto pubblicato oggi da Apple.

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Il brevetto in questione è stato pubblicato oggi negli Stati Uniti e si intitola “Methods to determine availability of user based on mobile phone status“. L’idea prevede un sistema mediante il quale un primo telefono segnala automaticamente i dati sullo stato di funzionamento ad un server centrale. L’utente di un secondo telefono richiede questo stato e utilizza le informazioni per determinare se il primo utente è disponibile a prendere una chiamata.

Nella sua forma di realizzazione, il sistema su iPhone è in continua esecuzione in background e aggiorna periodicamente una serie di dati sul funzionamento del dispositivo (posizione, potenza del segnale, eventuale vibrazione inserita, attivazione o meno della modalità aereo, autonomia della batteria e altro ancora). Come con l’app “Trova i miei amici”, l’utente può limitare il livello di dettaglio dei dati trasmessi, utilizzando le impostazioni di condivisione del dispositivo.

In questo modo, tutte le informazioni vengono condivise con gli amici “autorizzati”. Questi ultimi possono quindi sapere se la persona da chiamare è disponibile, se ha attivato la vibrazione, se la batteria sta per esaurirsi o se il telefono è senza segnale. Prima di telefonare, sapremo già le condizioni “telefoniche” del nostro amico.

E’ anche possibile impostare delle condizioni particolari in base alla posizione. Ad esempio, un utente potrebbe impostare l’app in modo tale che risulti “occupato” ogni qual volta si trova in un determinato luogo, magari l’ufficio dove si svolgono le riunioni di lavoro. In questo modo, chi sta per chiamare sa che in quel momento l’interlocutore non potrà rispondere perchè occupato ed effettuerà così la chiamata in un secondo momento.

Il brevetto parla esplicitamente di FaceTime audio e video, ma non esclude possibili integrazioni anche nella normale rete cellulare.

Si tratta di un sistema sicuramente interessante, che però potrebbe rilevarsi inutile. Quanti utenti attiverebbero le impostazioni di condivisione, in barba alla privacy?

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