Durante un incontro tenutosi mercoledì notte nel quartier generale di Apple in Cupertino, la società ha annunciato che Siri, il suo popolare assistente vocale, funziona grazie ad Apache Mesos.
Sul sito ufficiale di Mesosphere, Derrick Harris al riguardo ha pubblicato quanto segue: “Naturalmente, noi di Mesosphere siamo entusiasti della convalida pubblica effettuata da Apple riguardo la tecnologia su cui si basa il sistema operativo dei nostri datacenter. Se Apple si fida di Mesos per sostenere Siri — un’applicazione complessa che giornalmente gestisce le richieste di milioni di utenti iPhone ed iPad — questo è indicativo di quanto matura sia Mesos e di quanto sia pronta ad avere un forte impatto su aziende di ogni tipo. Ma c’è anche un significato più grande: le aziende pretendono ciò che è stato promesso dal “cloud computing”, ma non ci sono ancora stati grandi modi per ottenere quelle cose in scala nel cloud o nei datacenter personali. Con Mesos, il mondo ha una piattaforma open source che realmente mette a disposizione risultati in scala, elasticità e pool di risorse condivise.
Incontriamo J.A.R.V.I.S. (in poche parole)
Questi sono alcuni dei dettagli di alto livello che gli ingegneri Apple hanno condiviso durante l’evento:
- Lo “scheduler” Mesos personalizzato per Apple è denominato J.A.R.V.I.S., acronimo di “Just A Rather Very Intelligent Scheduler”. Prende il nome dell’assistente computerizzato utilizzato da Tony Stark nei film “Iron Man” (e tecnicamente del suo maggiordomo nei vecchi fumetti).
- Apple utilizza J.A.R.V.I.S. come sua piattaforma interna come un servizio (con funzionalità simili al nostro framework open source Marathon) il che significa che è un modo più semplice per gli sviluppatori di Siri e per gli ingegneri per distribuire i servizi di cui l’applicazione ha bisogno per rispondere a tutte le richieste provenienti dagli utenti iOS. (Se risponde in modo errato accusate l’algoritmo, non l’infrastruttura.)
- Il cluster Mesos di Apple si estende su migliaia di nodi — supponiamo molte migliaia — e gestisce un centinaio di servizi che comprendono il backend di Siri. Si tratta di uno dei più grandi cluster Mesos esistenti.
- Siri conserva i dati in HDFS.
- Il backend Mesos di Siri rappresenta la sua terza generazione ed un allontanamento dalle infrastrutture tradizionali. Il lavoro di Apple con Mesos e J.A.R.V.I.S. è anteriore rilascio del framework open source Marathon (di Mesosphere) e di Apache Aurora (di Twitter) nel 2013.
- Mesos non ha solo contribuito a rendere Siri scalabile e disponibile sul fronte dell’infrastruttura, ha anche migliorato la latenza dell’applicazione stessa.
Chris Aniszczyk ha postato su Twitter un’immagine che esemplifica l’architettura del cluster Mesos di Apple.
Il nuovo modello per PaaS
Al di là della suggestione di J.A.R.V.I.S., comunque, ciò rappresenta l’ultima di una serie di grandi e intelligenti compagnie che costruiscono un framework PaaS-like per avviare i lavori su Mesos. Apple ha costruito J.A.R.V.I.S., Twitter ha realizzato Aurora, HubSpot ha sviluppato Singularity.
Qui a Mesosphere, abbiamo realizzato Marathon, e viene distribuito con il nostro DCOS. E’ progettato per offrire a qualsiasi azienda — anche a quelle senza squadre che si occupano di sistemi distribuiti — un’esperienza PaaS basata sull’esperienza dell’infrastruttura di Mesos, in modo che anche queste possano realizzare applicazioni come Siri. Il futuro è di costruire incredibili applicazioni che sfruttano contenitori, microservizi e grandi data frameworks, e farlo facilmente ed in scala. E’ la possibilità di scappare via dalle più grandi aziende tecnologiche per giungere in un datacenter, o in un sistema cloud, vicino all’utente.