Ad aprire la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico della Bocconi 2015/2016 è Mario Monti, presidente dell’Università, che ha l’onere, nonché l’onore, di presentare Tim Cook, CEO di Apple arrivato a Milano per inaugurare la giornata e partecipare all’evento cui prendono parte circa 3000 studenti dell’ateneo.
Monti parte col citare una significativa frase dello stesso Cook esaltando quello che il CEO di Apple ha a più riprese ribadito, come la sua stessa posizione adesso sia dovuta a una buona dose di intuizione, come nell’azienda di Cupertino la logica abbia ben poco spazio: «Bisogna avere fiducia della propria intuizione e lavorare per dimostrare che è vera». Da qui si arriva a un altro claim, più forte, che è valso a Cook un titolo di grande spessore nel corso di quest’anno.
«Nel 2015 Fortune lo ha ritenuto essere il più grande leader al mondo con uno slogan: «Tim Cook leads different», ponendo un’attenzione fondamentale sull’importanza di Apple. Ed è significativo essere qui, nell’università voluta da Ferdinando Bocconi, un italiano, un lombardo, della parte finale del XIX Secolo, un imprenditore che è stato il primo a lanciare in Italia gli abiti confezionati, il primo a creare un grande magazzino e il primo a illuminare con energia elettrica quel grande magazzino: perso suo figlio Luigi nella battaglia di Adua del 1896, pensò che dare il nome di quest’ultimo a un’università sarebbe stato il modo più significativo per lasciare un messaggio e per ricordarlo. Questo episodio ci rimanda a un’altra realtà, che si trova a pochi chilometri dalla sede di Apple a Cupertino: la Stanford University. In quegli stessi anni, nel 1884, mentre la famiglia Stanford era in Italia il figlio Leland Jr. morì di tifo, a Firenze, e al rientro in California il padre Leland, che era un benefattore, decise di aprire quest’università in memoria del figlio stesso. Siamo felici e onorati che Tim Cook sia qui, perché è la prima volta che prende la parola in Italia, non solo per la prima volta in Europa, ma anche al di fuori degli Stati Uniti».
Andrea Sironi, rettore dell’Università Bocconi prende la parola e dà il benvenuto a Tim Cook, per poi spostarsi a un discorso più incentrato sull’aspetto economico dell’Italia «È un onore ospitare colui che guida la più grande impresa al mondo come capitalizzazione di mercato, la cui capacità di innovazione ha così profondamente influenzato la vita di tutti, ogni giorno. Grazie, Tim Cook, per essere oggi con noi».