Facebook, lo sappiamo tutti, non è lo strumento ideale per sentirsi meglio dopo la fine di una relazione. Ecco perchè gli sviluppatori e i tecnici del social stanno sviluppando una soluzione che permetterà al social stesso di aiutare i neo-single.
Facebook è un luogo per condividere i momenti importanti della vita con amici, parenti e conoscenti. Per molte persone, anche le relazioni sentimentali vanno dettagliatamente (a volte anche troppo) condivise sui social. Ma che succede quando una relazione finisce? Spesso consultare Facebook subito dopo una “rottura” non è la cosa più saggia da fare. La “social life” dei due ormai ex-partner potrebbe infastidire o rattristare in qualche modo l’altro e potrebbe non dare aiuto per superare il momento di difficoltà. Certo, Facebook non è un consulente o un amico che può aiutarci, ma ora vuole cercare di “limitare i danni” della sua presenza capillare nelle nostre vite.
Il team di sviluppo del social sta lavorando ad una nuova funzionalità capace di metterci nelle “migliori condizioni possibili” subito dopo la fine di una relazione.
“A partire da oggi, stiamo testando alcuni strumenti per aiutare le persone a gestire il modo in cui interagiscono con i loro ex-partner su Facebook dopo la fine di un rapporto.”
Gli strumenti in questione cosa permettono di fare? Questi strumenti ci permettono di vedere meno contenuti dell’ex-partner sul social senza la necessità di bloccare o rimuovere i profili indesiderati. Semplicemente, i contenuti degli ex-partner saranno nascosti in modo intelligente e saranno visibili solo se si naviga sul profilo specifico dell’utente in questione. Ancora, oltre a non apparire nel news feed, il nome degli ex-partner non apparirà nemmeno nella lista degli amici per i tag o per i messaggi. Ancora, è possibile limitare i post che saranno resi visibili all’ex-partner. Ci sono poi delle opzioni che riguardano i post e i tag del passato.
Il testing della funzione parte oggi in USA solo su mobile. Si suppone che si estenderà presto anche su desktop e in altri paesi, anche se dipenderà dal feedback degli utenti che testeranno la funzione.
Fonte: Facebook