Apple è stata un’azienda protagonista negli anni ed è sempre riuscita a far parlare di sé e ad avere gli occhi dei media addosso. Ma negli anni, molti non si sono preoccupati di analizzare come sia cambiata e quali trasformazioni abbia messo in atto. Per questo cercheremo di capire insieme come è cambiata Apple negli ultimi anni, analizzeremo il mercato nel quale si è trovata ad operare, analizzeremo le basi lanciate per il futuro e l’operato di Tim Cook.
Apple ha saputo sempre rinnovarsi nella sua storia e spesso ha dovuto spingersi molto in avanti per cambiare le cose. In questo modo ha potuto realizzare progetti davvero molto importanti, dal Macintosh al lancio di iPod e di iPhone, giusto per citarne alcuni. Spesso molte idee alla base della filosofia dell’azienda sono rimaste immutate negli anni anche se, in alcuni casi, sono state stravolte. Per capire il presente occorre capire il passato e, dopo qualche attenta analisi, il quadro della Apple di oggi si fa sicuramente più chiaro. La nuova Apple, quella di Tim Cook, è una Apple più dinamica e aperta, focalizzata sui valori e sugli obiettivi originari ma pronta a fare qualche passo in più, anche coraggioso. La Apple del passato era decisa, prendeva delle decisioni spesso scomode in relazione ad alcune logiche di mercato ma sapeva come stupire.
L’eredità lasciata dalla Apple di Jobs è forte nella nuova Apple di Tim Cook anche se questa nuova realtà è più aperta. Questa è una differenza fondamentale che serve per capire svariate scelte recenti della società e di chi la gestisce. Certo, questo non significa che la Apple attuale non prenda più posizioni o non si imponga. La nuova Apple è una società saldamente ancorata ai valori iniziali dell’azienda anche se è maturata ed è diventata più incline ai cambiamenti e alle esigenze degli utenti, a dimostrazione che Tim Cook non si è solo limitato a gestire un’azienda così importante.
Nell’era Cook abbiamo già assistito al lancio di un nuovo prodotto che ha segnato per Apple l’ingresso in un nuovo mercato. Parliamo di Apple Watch, il primo smartwatch di Apple che ha portato la società di Cupertino a competere in un mercato diverso da quelli ai quali era abituata ad operare.
Una frase chiave pronunciata da Jobs sottolineava che il pubblico non sapeva quello che volesse fino a che non glielo si mostrasse. Questa Apple è diversa da questa frase, è più aperta e di conseguenza più vicina ad ascoltare i bisogni degli utenti. Il primo esempio di tutto questo è simboleggiato dagli iPhone di dimensioni maggiori.
Gli iPhone 6 e 6 Plus sono stati sicuramente un punto di distacco rispetto alla precedente Apple ma hanno incontrato i desideri degli utenti che volevano dei device più grandi. Non a caso tantissimi utenti Android sono passati ad Apple dopo l’uscita di iPhone 6. Apple ha voluto distaccarsi un po’ dalle prese di posizione sulle misure del device ideale per incontrare i gusti degli utenti. Ovviamente c’è chi preferisce senza ombra di dubbio i modelli più compatti ed è proprio per questo che, quasi sicuramente, Apple realizzerà un device da 4 pollici durante l’anno. La nuova Apple è più flessibile ma non per questo è di minore qualità. I prodotti sono sempre frutto di tanto studio e lavoro e sono capaci di dimostrare spesso il loro valore. Certo, il mercato non è così semplice da affrontare perché tantissimi produttori stanno sviluppando soluzioni ottime e alternative ai prodotti di Apple e non parliamo solo delle marche più blasonate. Questo però è un bene perché permette alla tecnologia di progredire e alle aziende di fare il possibile per migliorare. Ovviamente è un bene anche per noi consumatori, appassionati ed esperti perché il ventaglio di possibilità si espande e le scelte sono molte di più.
I cambiamenti di Apple sono un riflesso dei tempi moderni e dei tempi che cambiano. Ovviamente il mercato è diverso, è cambiato, così come anche le esigenze e le preferenze dei consumatori e bisogna sapersi rinnovare per continuare a offrire prodotti e servizi di qualità. In quest’ottica è facile capire e dare un senso a tanti elementi che si sono susseguiti negli ultimi tempi: Apple Music, Apple Pay, HomeKit, ResearchKit e tanti altri.
Non sempre si progredisce solo con i prodotti fisici. I servizi lanciati da Apple negli ultimi tempi, a partire da iCloud (prima ancora Mobile.me) e da Siri per arrivare ad Apple Music, Apple Pay e HomeKit sono lo specchio della nuova società e delle richieste della vita moderna. I servizi musicali in streaming sono stati fondamentali per portare ordine e godibilità ad un mondo che ormai è davvero espanso. I servizi di pagamento mobile stanno iniziando a semplificare tante operazioni, così come anche il concetto dell’internet delle cose e via discorrendo.
Non sono novità esclusive di Apple ma sono elementi che tutte le aziende del campo stanno iniziando ad esplorare per progredire e assecondare il mercato. Probabilmente la vecchia Apple non avrebbe “osato” così tanto in così tanti campi, o almeno non lo avrebbe fatto così in fretta. ResearchKit ad esempio è uno strumento davvero fondamentale e ne scopriremo i benefici solo in futuro ma le basi sono importanti ed è giusto che si inizino a porre.
Servizi e prodotti, nuove idee e novità. Questa è la Apple attuale? Si, ma lo sono anche molte altre aziende (ognuna con i propri pro e contro). Ma non è tutto qui. Apple ha fatto e continua a fare scelte importanti e determinanti per il proprio futuro. Solo il tempo ci potrà dire se saranno decisioni positive o meno ma è giusto sottolineare che ci sono molte decisioni che Apple ha preso con fermezza e che porta avanti, controcorrente. Molte aziende seguono tutte la stessa direzione ed Apple, in alcuni casi lo fa. Ma altre volte decide di andare controcorrente, eredità del passato, e di sfidare lo status quo. La società di Cupertino innova sempre e alcune volte lo fa in disaccordo con il mercato e con la maggior parte delle aziende concorrenti. Uno degli esempi più importanti è l’iPad Pro, un prodotto che attualmente si contende due interpretazioni.
Se da un lato iPad Pro è un device intuitivo, potente e comodissimo per molti utilizzi, dall’altro è un prodotto molto limitato rispetto ad un PC vero e proprio, a differenza ad esempio di alcuni 2-in-1 convertibili come il Surface di Microsoft. Ma iPad Pro è stato voluto così e piace molto agli utenti che sposano questa teoria anche se molti altri guarderanno ad altre soluzioni. Ovviamente non c’è mai un prodotto perfetto ma tutto il mercato è influenzato dalle scelte delle aziende.
Qualche giorno fa abbiamo anche visto una simpatica didascalia che, in modo ironico, esagerava sul fattore “feedback” degli utenti mostrando un iPhone 7 pieno di caratteristiche e funzionalità potenzialmente inutili come svariate porte e connettori, lettori CD e floppy e tante “features” ormai obsolete. Era un’esagerazione ovviamente ma è uno spunto di riflessione decisamente importante. Apple ha sempre avuto nel suo DNA la capacità di fare modifiche sostanziali ai prodotti e di rimuovere determinati standard o elementi prima del dovuto. Spesso questo viene interpretato come un errore ma in realtà molte volte serve per far progredire la tecnologia. A questo proposito non possiamo non citare alcune scelte che hanno definito Apple come il mancato supporto al Flash Player su iOS, il passaggio dai processori PowerPc a quelli Intel, l’abbandono delle unità ottiche, l’abbandono del FireWire sugli iPod, la rimozione dei floppy disk dai Mac, l’introduzione di una sola porta USB-C sui nuovi MacBook e via discorrendo. Si dice anche che il prossimo iPhone potrebbe non avere più la porta jack per le cuffie e i device audio. Insomma, Apple si è avvicinata alle esigenze degli utenti ma ha comunque voluto mantenere la propria personalità e ha voluto prendere le proprie decisioni in autonomia.
Ora, valutare quanto Apple si sia aperta non spetta a noi, come non spetta a nessuno che non sia interno ad Apple stessa. Noi possiamo fare ipotesi, possiamo analizzare dati e teorie ma non potremo mai sapere cosa c’è “sotto al cofano” del progresso. Molti utenti vorrebbero ancora maggiore apertura da parte della società californiana e molti altri vorrebbero tornare alle origini e ri-ottenere una chiusura capace di “esclusivizzare” il prodotto marchiato Apple. Di sicuro una via di mezzo potrebbe essere un’ottima soluzione, magari con una nuova spinta per i professionisti che da molto tempo non si sentono più tutelati come in passato e magari con la volontà di “modernizzare” anche gli utilizzi meno consumer della tecnologia. Per esempio un iPad Pro con una versione ottimizzata di Final Cut (e non con iMovie) e di Logic Pro potrebbe essere un segnale forte e capace di infondere nuovamente fiducia in una clientela un po’ delusa.
Per il futuro possiamo aspettarci ancora grandi cambiamenti? Apple non è una società così imprevedibile anche se a volte sorprende tutti con una “one more thing” da manuale. Nel futuro di Apple non ci saranno sicuramente solo nuovi smartphone, nuovi smartwatch, nuovi tablet e nuovi computer perché, se facciamo attenzione, possiamo notare un ecosistema di servizi sempre più in espansione e più vicino agli utenti. Guardando al passato e alle difficoltà che Apple ha avuto a causa di una lineup di prodotti troppo vasta e frammentata bisognerà certamente fare attenzione perché già adesso i prodotti Apple sono tanti. Per fare un piccolo bilancio, ci sono 6 tipologie diverse di Mac, svariati modelli di iPhone e iPad in produzione, c’è la volontà di mantenere la lineup degli iPod troppo vasta e in contraddizione con Apple Music che funziona solo sui modelli Touch e infine resta l’incognita relativa al tempo di refresh di Apple Watch.
Quest’anno è fondamentale e decisivo perché potrebbe, secondo molti analisti, essere un anno non troppo positivo per il settore in generale, ma in Apple molte basi sono state gettate; ora bisognerà non ripetere gli errori del passato e bisognerà focalizzare attentamente gli obiettivi realmente importanti. Iniziamo l’anno in attesa di scoprire cosa Apple (e il mercato in generale) ci riserva e attendiamo anche il nuovo Apple Campus 2 che dovrebbe essere completato entro la fine dell’anno.