Donald Trump vuole convincere Apple a produrre in America

Donald Trump sta diventando nelle ultime settimane un fenomeno della comunicazione mondiale. Dopo la sterile polemica contro l’internet in generale e contro Barack Obama, chiamato a un impegno più importante, cioè guardare Star Wars piuttosto che governare il proprio Paese, arriva ora un altro grande annuncio a reti unificate che riguarda Apple.

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Durante uno speech tenuto alla Liberty University, il candidato presidente repubblicano Donald Trump ha dichiarato che le sue intenzioni sono quelle di convincere Apple a trasferire le proprie aziende di manufacturing dalla Cina agli Stati Uniti nel caso in cui dovesse diventare presidente: «Vogliamo che Apple inizi a realizzare e creare i loro dannati computer e altre cose nel nostro Paese, piuttosto che in altri stati» ha detto verso la fine del proprio discorso Trump. Prima di questo intervento, Trump aveva spiegato anche che è sua intenzione, nel caso in cui dovesse vincere le elezioni a presidente, modificare l’imposizione fiscale degli Stati Uniti, portando al 35% le tasse sulla produzione di beni e prodotti di ogni tipo. L’obiettivo, insomma, è quello di far sì che l’azienda di Cupertino si possa trovare in una posizione di vantaggio tale, dinanzi al cambiamento dell’imposizione fiscale, che la possa portare a convincersi che la produzione in Cina non sia più così tanto conveniente.

Chiaramente tale proposta per ora rimarrà tale, perché prima di poter essere messa in pratica bisognerà attendere l’eventuale nomina di Trump a Presidente e, successivamente, una proposta di legge che dovrà essere approvata e dovrà entrare in vigore. Allo stesso tempo, però, tale visione finanziaria non tiene conto dei costi dei dipendenti e di chi lavora nelle catene di montaggio e nelle aziende di manufacturing, i cui costi sono decisamente diversi tra Cina e America. Lodevole, insomma, il pensiero di Trump, ma ancora irrealizzabile.

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