Per convincere le “difficili” banche cinesi ad appoggiare il servizio di pagamento mobile Apple Pay, l’azienda di Cupertino ha accettato di dimezzare la fee normalmente richieste agli istituti bancari degli altri paesi.
Negli Stati Uniti, Apple chiede una fee dello 0,15% per ogni transazione, mentre in Cina questa “tassa” è stata abbassata allo 0,07%. Inoltre, negli USA i commercianti pagano fino al 2% per ogni transazione con Apple Pay, mentre in Cina si arriva ad un massimo dello 0,38%. Si tratta di un accordo che Apple ha dovuto accettare per portare Apple Pay in un mercato vasto e importante come quello cinese. Le “tasse” troppo alte erano infatti l’unica grande resistenza delle banche cinesi, per questo Apple alla fine ha trovato un accordo di questo tipo.
La scelta sembra comunque giusta, visto che Apple Pay sta riscuotendo un grandissimo successo in tutta la Cina.