Lo smartphone come “PC in tasca” ha davvero senso? Apple tenterà mai questa strada? Microsoft ha ideato una funzionalità chiamata Continuum che permette di utilizzare lo smartphone come “computer” da collegare ad un qualsiasi monitor: sarà questo il futuro dei PC?
L’idea di un unico dispositivo che funziona sia come telefono cellulare che come PC non è nuova. Nel 2011, Motorola ha lanciato il suo Atrix, un telefono Android in grado di connettersi ad una dock portatile e trasformarsi in un PC: lo smartphone non era affatto male, ma la praticità della soluzione era molto discutibile. In breve, non ha funzionato.
Sempre nel 2011, Asus ha lanciato Trasformer, un tablet Android che poteva essere convertito in un computer portatile semplicemente agganciando una tastiera. L’anno dopo, Asus ha poi presentato il PadFone, un telefono Android che poteva essere collegato ad un tablet e poi ad una tastiera. Si è trattato, però, più di esperimenti che di veri e propri dispositivi adatti all’utenza media.
Poi è arrivata Microsoft con Continuum: prendete un Lumia 950 o 950xl, collegatelo ad un’apposita dock con uscita HDMI, aggiungete una tastiera Bluetooth/USB e un mouse ed ecco che avrete tutta l’esperienza di Windows 10 utilizzando lo smartphone come “processore”. L’installazione è molto semplice ed immediata, ma a conti fatti – almeno per il momento – non si può parlare di una vera e propria esperienza PC. Continuum ha ancora dei limiti, sia hardware che di ottimizzazione software, anche se durante il suo utilizzo è comunque possibile sfruttare contemporaneamente lo schermo del monitor e quello dello smartphone in modo indipendente.
Continuum funziona solo con le nuova app Universal di Windows 10, che sono ancora troppo poche. La gestione delle finestre non è ancora ottimale, manca la compatibilità con alcune scorciatoie di tastiera, e i rallentamenti non sono pochi. Microsoft deve ancora perfezionare questa sua idea, anche se la basi sono ottime. Certo, deve sempre avere a portata di scrivania una tastiera, un mouse, un monitor e il dock Continuum, ma di fondo basta uno smartphone per avere… un PC (con i suoi limiti) quando sei a casa o in ufficio.
Molto probabilmente, Microsoft ha scelto questa strada perchè nel mercato smartphone ha poco da dire, quindi l’unica strada è quella di differenziarsi dalle altre piattaforme offrendo una nuova esperienza. Si tratta di un’idea molto affascinante, ma forse è ancora troppo presto per poter convincere la “massa”. In primis, perchè è necessario avere uno smartphone Windows 10, che sappiamo tutti non avere certo questa grande diffusione: sarà difficile convincere utenti iOS o Android a cambiare piattaforma, solo grazie a Continuum. Forse l’idea può avere più senso nei mercati emergenti, ma anche in questo caso il costo dei vari componenti (dock compresa) è ancora molto alto.
In definitiva, l’idea di un “PC in tasca” rimane interessante, ma forse il mercato non è ancora maturo per coglierla. E come avvenuto con i touchscreen su Mac, siamo sicuri che anche in questo caso Apple non farà nulla di simile…