Confermato il mandato d’arresto per i capi di Samsung

Dopo 15 ore di interrogatorio, il procuratore speciale della Corea del Sud ha confermato il mandato d’arresto per il VP di Samsung Group Jay Y. Lee e il presidente Park Sang-jin per uno scandalo di corruzione.

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Oltre a Jay Y. Lee (già inquisito alcuni mesi fa), il procuratore ha inviato un mandato di arresto anche per il presidente di Samsung Park Sang-jin. Entrambi i dirigenti sono accusati di corruzione, appropriazione indebita, occultazione di attività all’estero e, per il solo Lee, anche falsa testimonianza durante il suo primo processo.

Jay Y. Lee può essere considerato a tutti gli effetti il capo operativo di Samsung, visto che è lui a prendere gran parte delle decisioni in azienda. Lee è coinvolto in un sistema di pagamenti illeciti verso Choi Soon-sil, vero braccio destro della presidente sudcoreana Park Geun-hye. Secondo i media locali, sarebbe proprio Choi Soon-sil a prendere le decisioni operative sui soldi gestiti dalla presidentessa della Corea, spesso tramite comportamenti non proprio leciti.

Samsung è accusata anche di aver speso oltre 37 milioni di euro per sostenere le posizioni politiche di Choi Soon-lsil, in cambio di diversi favori per l’azienda. Il presidente Park è ancora in carica, ma è stato messo formalmente sotto accusa nel mese di dicembre.

L’arresto dei due dirigenti Samsung Group è un brutto colpo per l’azienda, anche se la divisione Samsung Electronics non dovrebbe avere ripercussioni se non per le strategie a lungo termine.

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