Apple ha depositato un brevetto nel quale descrive un nuovo tipo di integrazione tra il suo assistente virtuale Siri e un sistema di messaggistica in modo da sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale per aiutare gli utenti con le più disparate richieste.
Il brevetto di Apple descrive un sistema capace di integrare Siri nell’ambiente di un’app di messaggistica, con la grafica di un’app di messaggistica, in modo da permettere all’utente di conversare con l’assistente virtuale e di far partecipare l’assistente in altre chat, così per semplificare le operazioni.
Il sistema proposto appare molto più avanzato delle attuali implementazioni di Siri, che si basano in gran parte sul riconoscimento vocale. Come illustrato dettagliatamente nel documento, l’integrazione di Siri consentirà agli utenti di “parlare” all’assistente virtuale utilizzando qualsiasi forma di comunicazione supportata dall’app Messaggi, che in questo momento include testo, audio, immagini e video.
Ricordiamo che, attualmente, Siri accetta solo i comandi vocali anche se, in caso di errori, è possibile digitare nello specifico la query di ricerca. Inoltre, al momento Siri non può elaborare le immagini.
Come è stato segnalato nel brevetto, spostare Siri in un ambiente di messaggistica rende possibili interazioni completamente nuove. Ad esempio, un’interfaccia basata sul testo è preferibile in ambienti rumorosi o in luoghi tranquilli dove le interazioni audio non sono consone, come una biblioteca, un cinema o un teatro. Ancora, gli utenti potrebbero accedere alle interazioni precedenti tramite la cronologia della “chat”, come avviene per le conversazioni tradizionali e Siri può fare riferimento alle chat precedenti per attingere ad altre informazioni.
È interessante notare che il documento parla molto del riconoscimento di immagini e video. In un esempio, un utente chiede a Siri di raccogliere informazioni su un’autovettura per conoscerne il prezzo. Ancora, sarebbe possibile chiedere a Siri “che insetto è questo?” oppure “quale azienda usa questo logo?”, ecc.
Siri potrebbe poi anche “ricordare” le preferenze degli utenti. Ad esempio, se un utente invia un’immagine di una bottiglia di vino e dice “Mi piace questo vino”, Siri salverà un appunto per i successivi riferimenti. Allo stesso modo, gli utenti potrebbero salvare delle parti di testo, ad esempio informazioni di contatto, che l’assistente virtuale potrà archiviare per recuperare in un secondo momento.
Tra gli esempi citati, forse il più intrigante è quello che mostra l’integrazione di Siri nelle conversazioni con altri utenti. Si potrebbe quindi, stando al brevetto, invitare Siri a partecipare a una chat, come una terza persona in Messaggi, consentendo all’assistente virtuale di offrire i suoi servizi e le sue competenze a entrambi gli utenti in chat. Ad esempio, un primo utente potrebbe chiedere a Siri di cercare ristoranti in zona; domanda a cui Siri risponderebbe con un elenco di luoghi appropriati, mentre un secondo utente potrebbe chiedere di restringere l’elenco ai ristoranti meno costosi e, una volta deciso un determinato ristorante, Siri potrebbe creare una voce sul calendario di entrambi gli utenti. Ancora, Siri potrebbe diventare un ottimo segretario, capace di inviare promemoria anche agli altri utenti, magari per un meeting o una cena.
Staremo a vedere come proseguirà l’implementazione di Siri all’interno di iOS. E’ certo che in futuro l’assistente sarà molto più evoluto. Vi aggiorneremo non appena sapremo in che direzione vuole muoversi Apple a riguardo e come deciderà di puntare sull’AI in modo da aiutare al meglio i suoi utenti.